Ed eccovi la pagina 69 di Amore Benda Eros di Marcello Stoppa
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«Come hanno fatto a sapere che il signor Whiston si trova qui?» domandò Alfredo.Andrè allargò le braccia inconsapevole.
Dopo aver fatto colazione, Alfonso disse a Serena di seguirlo e andarono dritti nella stanza di Sam. Andrè li precedette per aprire la porta, annunciandoli:
«Ben fatto Alfonso, te ne sei liberato. Sono troppo insistenti»
Entrando, Serena vide Sam, come si aspettava, seduto in poltrona accanto alla finestra aperta. Poi guardando meglio, vide che aveva solo una benda sottile che gli copriva gli occhi. Tutte le altre bende che gli avevano dato quello strano aspetto irreale erano scomparse.
Dimenticando tutto il resto, lei corse attraverso la stanza per inginocchiarsi accanto alla sua poltrona.
«Perché non me lo avete detto?» chiese. «Come potevo immaginare che sarebbe accaduto questa mattina?».
«Volevo farvi una sorpresa» rispose Sam con la sua voce profonda.
«È straordinario! Davvero magnifico! Ne avevate paura, ma sul vostro volto non ci sono cicatrici come pensavate»
«È quanto ha detto Andrè, ma ne siete certa?».
«Si! Assolutamente certa!»
Ora restava solo da sapere se l’operazione aveva avuto successo e se i suoi occhi erano salvi.
Non lo disse ad alta voce perché Alfonso stava parlando dei giornalisti.
«Volevano che faceste una dichiarazione sulle prove della nuova FWS15».
«Non ne sappiamo quasi nulla neppure noi, a parte…».
«Appunto, è per questo che gli ho detto: il signore non ha commenti da fare»
«Telefonate a mio fratello Steve, ditegli di diffondere un comunicato. Che non appena sarà possibile, informeremo la stampa e tutti i nostri tifosi, sugli sviluppi e su quando faremo la presentazione della nuova macchina»
«Credo sia meglio lo facciate voi stesso. Steve non è adatto alle public relations. Gli ingegneri hanno detto che ci sono ancora delle modifiche da fare, quindi lasciate che la stampa aspetti»
«Ok. Avete ragione Alfonso. Se pensano che ci sia qualcosa di nuovo, torneranno alla carica già domani»
«Lo sospetto»
«Immagino sia stato impossibile nascondere completamente le nostre tracce» disse Sam.
«Sapete quanto siano insistenti i giornalisti, specialmente quelli sportivi o di gossip. Fosse stato un altro momento altri tempi mi sarei infuriato ma, stranamente, son rimasto calmo, forse devo avere acquisito un pochino di saggezza qui, nella città dei saggi»
Sam intervenne «Magari è Serena che ci ha infuso un po’ di buon senso».
«Avete ragione, credo che la vera spiegazione sia questa» concluse Alfonso con leggerezza mentre si apprestava ad allontanarsi ed uscire dalla stanza seguito da Andrè.
Invece Serena era ancora inginocchiata accanto alla poltrona.
«Sono stupita e curiosa» disse. «Credevo vi chiamaste Whiston. Invece quegli uomini vi chiamavano Williams»
«Whiston è il cognome di mia madre. Alfonso ha pensato che potessi utilizzarlo per mantenere l’incognito»
«perciò voi vi chiamate in realtà Sam Williams? Devo aver letto da qualche parte della vostra famiglia; possedete l’automobile di F1 Williams?»
Sam gettò indietro la testa ridendo. «La celebrità!» esclamò poi.
«Avete provato a correre con la vostra auto in pista e a raggiungere quelle velocità tanto sorprendenti?».
«Si, purtroppo l’ho fatto! Sapevo che eravate intelligente ma ignoravo che v’intendeste di automobili»
«Devo ammettere di non saperne nulla» confessò Serena. «mio padre mi ha sempre parlato della F1, al contrario mia madre preferisce la macchina elettrica, dice che correre non serve a nulla»
«Vostra madre è una donna saggia!» esclamò Sam. «Adesso che siete informato della verità, confido in voi perché non si sappia in giro».
«A chi dovrei rivelarlo?»
«Non so! A una amica, amico, sorella, parente, a chiunque voi potreste telefonare»
«Non preoccupatevi, manterrò il segreto, anche se…».
«Cosa?»
«I giornalisti sanno già che siete qui!»
«Alfonso sta già rimediando» rivelò Sam «Nel frattempo, vi annoierò un po’ con le mie lodi sulla macchina di mio nonno».
«Ora capisco il vostro duro disappunto sull’articolo riguardante la Ferrari».
«A voi piacciono le Ferrari?»
«Non sono male!»
«Già! Noi abbiamo prodotto una nuova macchina davvero eccezionale» Serena avvertì una nota di ansiosa sofferenza nella sua voce, Sam tese la mano per cercare la sua.
«Ero più morto che vivo quando mi hanno tirato fuori dalla carcassa del prototipo. Sono stati interpellati subito gli specialisti migliori che si potessero trovare in Inghilterra, ero convinto di non avere più nessuna speranza. Poi riuscii a guarire dalle ferite e dalle ossa rotte, ma pensavo che non avrei più riacquistato la vista. Ora invece, so che potrò vedere ancora e potrò guidare ancora»
«Ne parlate come se ne siate certo»
Serena si sentiva fremere di bizzarre emozioni perché lui le teneva la mano.
«Siete stata voi che mi avete dato questa sicurezza. Mi avete infuso speranza e ottimismo da quando siete stata assunta. Ora non potete dire che non credete nella mia guarigione»
«Ci credo invece!»
Sentendosi un pochino in imbarazzo e non sopportando il pensiero di quell’argomento, Serena cambiò discorso e disse:...