Pagina 69 di Per sempre vuol dire Morire di Valentina Siciliano.
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Quando arrivai, trovai Giulio seduto al centro del nostro letto e con la radio accesa e risuonante
Vienna, dei The Fray.
Ci guardammo solamente negli occhi; dai segni sul suo viso, capii che rimase sveglio tutta la notte.
«Ei …» Mi avvicinai a lui, mi ci sedei di fronte. Il sole stava per tramontare, e il suo colore rosso inondava l'intera stanza; ci illuminava gli occhi. Zitta, gli passai le mie mani sul viso, senza toccarlo; poi sulle braccia, fino a terminare con il mio respiro sul suo collo. Ricordo il suo sguardo, che esprimeva curiosità, tristezza e adorazione. Insomma, lo specchio del mio. Gli afferrai le mani, e gli chiesi di abbracciarmi poiché provavo imbarazzo nel guardarlo negli occhi. Lo cinsi con le mie gambe, feci scorta di ossigeno.
«Mi perdoni? Davvero, non so perché l'ho fatto. Ne ho sentito il bisogno».Prese delle ciocche dei miei capelli tra le sue dita e...