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Pain

Creato il 17 dicembre 2011 da Lucas
In un precedente post di oggi, quello dove ho riportato un'esteso brano di Nietzsche, Kees Popinga mi ha regalato nei commenti una piccola ma straordinaria poesia, questa:
Pain is hard, 
Pain is free, 
Pain is knowledge, 
Pain in me. 
The holy fraud
Drives ‘em mad
So I’m proud 
To be sad.
Pain is hard, 
Pain is free, 
Pain is human, 
Pain is me.

Un gioiello, vero? E proprio il ripetersi della parola pain (che nel testo vale come dolore, pena, sofferenza - ma chissà perché mi rimbalzava anche il significato francese di “pane”), ha provocato questi versi, molto meno straordinari e preziosi.
Volevo uscire dal seminatoma ero incatenatoero insolcato, radicato.Stavo per spuntare dal terrenofare capolino -era quello il mio destino:aspettare di crescerediventar maturoper esser falciato – non so direse al momento giusto,quando si decide si decide,non ha mai chiesto il permessola morte,anche quando è da altrui donata.La vita, tu dici siauna grande cazzata. Si nasce, si vive e, da ultimo, sispegnequel che noi ci siamo ostinati aessere,oppure quello che non volevamo essere.Comunque sia: un interruttoreall'improvviso, zac,ci staccano la corrente.Se ci fosse un dio fotovoltaicopotremmo sperare nell'energia solare.Se eoliconel soffiare de' venti.Purtroppo siamo nati con un dio provenienteda energie non rinnovabili.Anche lui si è esaurito, non avendola pila atomica.E quindi, amici, io mi commuovoal pensarci, al di-struggimento,perché un conto è non essere senza essere statisenza aver subito l'inconvenientedi essere nati;e un conto sarà non esseredopo averci provato a essereanche un esserinoche spunta dal terrenoche aspetta di essere coltoessicato, macinatorianimanto con l'acquae infornatopronto per esseremangiato.P.S.Ho sempre sognatodi fare l'amore con una fornaia.

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