Pain soleil all'olio d'argan con semi di sesamo e papavero

Da Lisbeth @minpeppex

Quando ho visto questo pane sul blog Ho voluto leggere meglio come andasse fatto, e così ho scoperto che, oltre a non essere niente di particolarmente difficile, e per giunta impastabile senza problemi nella macchina del pane, è un pane di origine marocchina che utilizza l' Saveurs d'Ailleurs, immediatamente ne ho avuto una visione al centro di una tavola imbandita. Vero che è bellissimo?
olio d'argan (seguire il link per saperne di più).


Che bello, l'olio d'argan! Ne avevo giusto una boccetta comprata tempo addietro (un flacone da 50 ml che costava una tombola! credo che non lo comprerò mai più!), e quindi questo pane mi dava finalmente un pretesto per usarlo.

Ho guglato ancora un po' per vedere se c'era nient'altro di interessante da sapere su questo pane, e mi sono imbattuta nel blog Dattes et Miel che mi dava le dosi in grammi, anziché in bicchieri come l'altro (e usava anche l'olio d'oliva anziché quello d'argan), ma a parte questo, le due ricette erano quasi perfettamente sovrapponibili, e allora sono andata avanti, aggiustando un po' come mi andava, del tipo anziché fare metà farina e metà semola, ho usato 2 parti di farina forte, 2 di farina di forza intermedia e 1 di semola Senatore Cappelli, il lievito naturale anziché quello di birra disidratato e un po' di malto come faccio sempre.


Il risultato, oltre che bello e scenografico, è anche un pane soffice - ma non della consistenza di un pane all'olio - e profumato. E sono convinta che con l'olio evo sarebbe stato buono uguale. Anzi, forse deppiù ;-)
Di seguito dò il procedimento per la macchina del pane, ma niente impedisce di usare l'impastatrice, o le braccia. L'impasto è poco idratato, perché deve poter essere lavorabile. Purtroppo non ho potuto fare un passo passo fotografico per la solita ragione, che di mani ne ho soltanto due, però sui due blog linkati è possibile vedere esattamente tutto il procedimento, perciò rimando a loro per gli approfondimenti.

  • 220-230 g di acqua (dipende da quanta ne assorbono le farine)
  • 3 cucchiai di olio d'argan (o evo, che va bene uguale e costa di meno!)
  • 1 cucchiaino di malto d'orzo
  • 1 cucchiaino di sale fino
  • 100 g di semola Senatore Cappelli
  • 50 g di LNL rinfrescato e attivo


Introdurre gli ingredienti nella macchina del pane esattamente nell'ordine in cui sono elencati. Il LNL va messo in una cavità scavata nella farina, isolato dai liquidi, soprattutto se si usa il timer per ritardare l'avvio della macchina.
Lasciar lievitare per il tempo necessario a farlo raddoppiare (almeno una decina d'ore, ovviamente molto meno se si usa il lievito di birra).
Scaravoltare l'impasto sulla spianatoia leggermente infarinata, dargli 2-3 pieghe, coprire a campana e lasciar riposare 15-20 minuti.

Dividere in due l'impasto, un pezzo leggermente più piccolo dell'altro. Con la parte più piccola formarci una palla e tenerla da parte. La parte più grande va messa su un foglio di cartaforno e stesa col mattarello, a formare un disco, che andrà tagliata in 8 spicchi, senza che i tagli arrivino completamente al bordo (ecco, da questo punto in poi suggerisco caldamente di guardare il passo passo su
Saveurs d'Ailleurs e Dattes et Miel, che a parole non sarà facile da spiegare). Quindi, prendere ogni spicchio dalla punta e ripiegarla verso l'esterno, in modo da formare una stella a 8 punte.

Prendere la palla formata in precedenza e posizionarla nel buco centrale. Trasferire il foglio di cartaforno con tutto il pain soleil sulla leccarda, coprire con un canovaccio e far lievitare fino a far aderire la palla centrale e la
corolla.

Accendere il forno a 180° statico. Battere un tuorlo d'uovo (io ho usato un albume di risulta) con un cucchiaio di olio d'argan (o d'oliva se si è usato quello) e spennellare ben bene tutto il pain soleil, quindi cospargere la palla centrale coi semini di sesamo e papavero. Praticare un taglio netto al centro di ogni
petalo.

Infornare e lasciar cuocere per una trentina di minuti, e comunque fino a doratura. Rimuovere dalla cartaforno e far finire di raffreddare sulla gratella.

Ma quanto può diventare testardo un gatto che vuole a tutti i costi entrare con te in bagno???


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