Magazine Cultura
Painted desert, il terzo volume della collana bonelliana I romanzi a fumetti di Tex è in edicola. Il terzo Tex alla francese, cartonato a colori e in grande formato, purtroppo non convince. Angelo Stano firma disegni e colori della storia scritta da Mauro Boselli. Dopo Mohawk River, la coppia torna ma non graffia allo stesso modo. Il motivo della delusione non risiede né nella storia tanto meno nei disegni o nei colori, perché alla fine i due autori confezionano un volume gradevole. Il punto è che manca qualcosa. Il primo volume della collana, L'eroe e la leggenda, realizzato in toto da Paolo Eleuteri Serpieri, aveva colpito per i disegni (ogni tavola una piccola opera d'arte) e soprattutto per la storia: un episodio del giovane Tex, raccontato da un vecchio Carson ad un cronista, che fa sorgere il dubbio se Tex sia solo una leggenda o una persona realmente esistita. Il secondo volume, Frontera!, scritto da Mauro Boselli vedeva protagonista ancora un giovane Tex questa volta disegnato con una estrema libertà grafica da Mario Alberti in un'interpretazione della tavola che costituiva una vera rivoluzione per i lettori di Tex.
Se quindi libertà grafica e libertà narrativa avevano caratterizzato i primi due volumi de I romanzi a fumetti di Tex, non altrettanto si può dire di Painted desert, dove non c'è traccia né dell'una né dell'altra. Tex, infatti, vive un'avventura che potrebbe benissimo figurare nella serie mensile, perché non getta alcuna luce sul suo passato. I disegni di Stano sono precisi sì, ma molto statici: il grande formato non viene sfruttato per la libertà che potrebbe concedere. Solo i colori sono sontuosi, questo sì, e il grande formato ci aiuta ad apprezzarli in tutta la loro luminosità. Ma è una motivazione piuttosto modesta per giustificare un volume che, dopo le grandi soddisfazioni dei due che lo hanno preceduto, appare alquanto deludente.