L'opera che trattiamo oggi appartiene ad uno dei più vivaci esponenti della pittura "sociale" italiana, sviluppatasi nell'ambiente progressista degli scapigliati milanesi.Ed è proprio grazie alle sue umili origini che Giuseppe Mentessi, si introduce nel mondo dell'arte socialmente impegnata, a celebrare le realtà semplici e modeste, appartenenti alla sua cultura ed al suo paese. Dal 1880, insegnò a Brera come assistente di Luca Beltrami presso l'Accademia delle Belle Arti, dove portò avanti il suo impegno di utilizzare l'arte come insegnamento al servizio dell'umantià. I suoi paesaggi, profondamente malinconici sono un eccezionale esempio di quali e quanti dettagli appartenenti alla vita quotidiana possano scaturire dalla semplicità dei suoi soggetti, che appartengono, quasi in ogni caso al ceto medio-basso. Così una mamma che porta in braccio la figliola, con addosso tutta la stanchezza e il peso del suo lavoro, scene di vita familiare, un delinquente, divengono soggetti unici in cui pietà e dolore, sono i veri protagonisti; ed è ciò che avviene anche in questo dipinto del 1898, Lagrime, in cui buio e disperazione prevalgono a ribadire il calvario della condizione contadina. I soggetti sono marcati ma non troppo definiti - merito anche della tecnica mista a tempera e pastelli - eppure la disperazione nei loro volti, uno dei quali in realtà totalmente celato dal buio, esprimono in maniera viscerale i rispettivi sentimenti. Le mani di entrambi sono dinamiche e riconoscibili ed in esse si avverte persino la pressione del sangue che irrora le vene, a significare, l'agitazione e lo sgomento dei due, impotenti dinanzi a quanto sta accadendo, con ogni probabilità la prigionìa dell'uomo, come indicano le manette che gli cingono i polsi. Una posizione di estrema difficoltà in netta contrapposizione con lo sfondo, il cielo luminoso della campagna, in cui la natura, come lo stesso autore afferma più volte, rimane distaccata ed insolente nella sua ricchezza.
The work that we treat today belongs to one of the most vibrant members of the"social" painting in Italy, developed progressive environment of bohemian Milan.This thanks to his humble beginnings that Joseph Mentessi, is introduced into the world of socially engaged, to celebrate simple and modest realities, belonging to his culture and country. From 1880, he taught at the Brera Academy of fine Arts, as Luca Beltrami, where he continued his efforts to use art as a teaching service of humanity.His landscapes, deeply melancholy are an outstanding example of what and how many details pertaining to everyday life can arise from the simplicity of his subjects, which belong, in almost every case to lower class. So a mother who brings her daughter in her arms, wearing all the tiredness and the weight of her work, scenes of family life, a criminal, become unique subjects in which pity and pain, are the leading actors; and that's what happens in this painting of 1898, "Tears", in which dark and despair prevail to reiterate the ordeal of peasant condition. The subjects are marked but not too defined - even about the mixed tempera and pastels technique - but the desperation in their faces, one of which actually totally hidden by the darkness, express their feelings in a visceral way. The hands of both are dynamic and recognizable and they even feel the pressure of the blood that supplies in the veins, signifying, agitation and dismay of the two, failed to see what is happening, in all probability the man's imprisonment , as indicated the handcuffs that encircle his wrists. A position of extreme difficulty in sharp contrast with the background, the bright sky of the campaign, in which nature, as the author himself states several times, remains detached and insolent in its richness.