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Pala d'altei

Creato il 24 gennaio 2016 da Luca De Ronch @Luca_De_Ronch

Da tempo pensavamo di tornare sulla Pala d’Altei, se non altro per il piacere di passare a mettere una firma nel libro degli ospiti di Casera Rupeit, belvedere affascinante affacciato sulla pianura 
PALA D'ALTEI
Per salire alla Pala d’Altei ci sono più sentieri, nel nostro caso abbiamo scelto di salire passando per il Cuol Salaris e lo Zuccul Supigna. Una grossa formazione nuvolosa oscura il sole proprio dove siamo noi ma, una volta lasciato l’auto a Pian della Corona, poco oltre l’osservatorio astronomico di Grizzo e incamminati lungo la strada di servizio, il sole riesce a far capolino e infine a sporgersi del tutto oltre le coperte e sorriderci mentre noi, indaffarati a toglierci un po di strati di dosso saliamo lungo la “direttissima” che in circa un’ora ci porta al ripiano dove sorge la piccola graziosa casera in pietra. Già dai primi passi, mentre pian piano saliamo, possiamo godere un bel panorama sulla pianura Pordenonese e sulla lontane Giulie, mentre tra lo Jouf di Maniago e il Monte Fara spunta la bella cima del Raut, altra cima che a pari del Sernio mi attende da un pò.La croce di vetta della Pala d’Altei fa bella mostra sulla cima della modesta ma interessante elevazione che marginalmente sorge a guisa di spartiacque tra la pianura e la angusta Val Cellina. Sul versante sud precipita sulla pianura, mentre a nord docilmente si lascia salire per comodo sentiero sul pendio solo parzialmente ricoperto di bosco. A separare i due versanti una splendida valloncella dall’insolito aspetto carsico, lo Zoccul dal Forador, che in primavera si veste dei colori di mille fiori. Il clima particolarmente favorevole creato dalla fusione dei venti provenienti da nord che si mescolano con l’aria umida proveniente dalla pianura fanno si che ambienti, anche ecologicamente diversi, si uniscano regalando una escursione interessante e sempre molto piacevole .Lasciato quindi il bosco di noccioli e betulle che caratterizZano il primo tratto di sentiero, usciamo in aria aperta per risalire ripidamente i prati fino alla Casera, dove merita fare già una prima sosta a soddisfar la vista.
PALA D'ALTEI
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Invece di salire la Pala d’Altei passando per lo Zuccul del Forador come avevamo già fatto anni fa, lasciamo che prenda corpo un’altra bella idea che avevamo in mente da un pò e che ci permetterà alla fine di realizzare un bel percorso. Al primo bivio che incontriamo proseguendo verso la graziosa conca del Forador prendiamo a sinistra seguendo le indicazioni per Casera Giais. Il sentiero risale brevemente le pendici della Cima di Mezzo per poi portarsi sul versante meridionale affacciato sulla pianura. Tra pinnacoli e crestine, sfruttando larghe cengione erbose, che già regalano le prime fioriture di erica e primule, ci avviamo verso quella che è secondo me la parte più affascinante dell’escursione, in bilico tra due ambienti, carsico e dolomitico, contrastati magnificamente dalla pianura ad ogni volta dello sguardo. Sopra di noi le pareti in parte rocciose della cima di Mezzo mentre sotto profondi canali che precipitano verso valle.
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Con un ultimo sguardo alla pianura, lasciate le indicazioni per Casera Giais, distante pochi minuti ci addentriamo nella graziosa valletta che culmina su una forcelletta tra la cima di Mezzo e il Cjastelat in direzione di Montelonga. La valletta è impreziosita da una serie di muretti di pietra resti che furono della ex Casera Valfredda.
PALA D'ALTEI
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Poi il paesaggio cambia, si comincia dolcemente a scendere tra ondulati valloncelli erbosi carattarizzati da numerosi affioramenti rocciosi e radi e bassi boschetti, mentre in lontananza appaiono le cime che coronano la Valcellina , sovrastati da un imponente Duranno e da un solare e luminoso Pelmo.
PALA D'ALTEI
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In corrispondenza di una croce di legno aumenta la discesa, via via inoltrandosi nel bellissimo bosco di Montelonga. Il sentiero su questo versante presenta numerosi tratti ghiacciati che ci distraggono un pò dalla bellezza del posto e intanto il cielo si è pure ingrigito di nuovo. Proeseguiamo ancora in discesa, oltrepassiamo una recente pista forestale fino a raggiungere una bella radura dove finalmente si trova un incrocio di sentieri che indicano molteplici soluzioni di percorso. E’ ora di risalire, prenderemo a destra seguendo il segnavia 987 che distante, ma parallelo, praticamente risale una giovane splendida faggeta per raggiungere finalmente l’ampia dolina carsica dello Zuccul del Forador.
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Da qui a destra inoltrandosi nella valletta si scende a casera Rupeit , mentra a sinistra si può, entrando nelle prime frange del Bosco Faedo, salire in cima alla Pala d’Altei. Non ci vuole molto e ne vale proprio la pena. Il panorama che regala questa piccola elevazione è bellissimo. Un belvedere sulle circostanti cime del Cavallo, Col Nudo, Duranno, Resettum e Raut, con dietro un Pelmo generoso. Lontane le Alpi Giulie e un pianura velata di fitta foschia..... 
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Sosta freddolosa, firma, autoscatto e poi giù per quel sentiero che non c’è sulle carte, ma che individuiamo grazie a qualche piccolo ometto di sassi. Praticamente si precipita lungo la parete sud, facendo un pò di attenzione ma senza difficoltà particolari, unica insidia l’erba un pò umida.
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La traccia sbuca proprio dietro alla Casera dove finalmente facciamo una lunga sosta e prima di scendere ci intratteniamo un bel pò con una simpatica e solitaria signora che sembra conoscere davvero tutte le montagne del Friuli e oltre....... 
PALA D'ALTEI
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La chicche però di Furce Djame e Palis D'Arint la incuriosiscono, non le conosce e entusiasta ci accompagna chiaccherando fino all’auto, regalandoci poi qualche segreto nella zona del Monte Cornetto......... E noi andremo a curiosare da quelle parti .........  

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