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Paladino e Mauro raccontano Ciminna

Creato il 17 gennaio 2011 da Agueci

 

Nelle “Orme del Tempo” un racconto a immagini

Ciminna, in provincia di Palermo, dopo Terrasini, Bisacquino e Giuliana, ha trovato i suoi “cantori” attraverso foto e liriche.

E’ stato Vito Mauro (nato a Ciminna nel 1955) a curare il volume di foto e pensieri che mostra l’impegno e l’arte di un poeta-fotografo autodidatta, mentre Eduardo Paladino (nato a Ciminna nel 1958) consegna all’archivio storico-fotografico del mondo contadino siciliano le “Orme del Tempo”, un racconto per immagini, come l’autore l’ha voluto denominare (1).

La fotografia, come arte sempre più conosciuta, in Sicilia trova nuovi cultori, dell’essere e dell’apparire, quasi a fermare la storia delle vicende umane e a eternare momenti “istantanei” del continuo procedere della vita, in una lotta contro il tempo.

Terra meravigliosa, la nostra Isola, si presta a essere rappresentata, analizzata, scandagliata per i presenti e o per quelli che verranno a viverla e a visitarla in futuro, quasi per un maniacale amore per la sua bellezza, da conservare e non deturpare (2).

Ed è stata la passione per i libri, le tradizioni, i mestieri, l’amore per il territorio e la comunità di appartenenza, con tutte le opere dell’uomo, quella che ha unito i due operatori culturali, Paladino e Mauro. Studiosi vissuti nel centro dell’Isola, a Ciminna, in provincia di Palermo, hanno tracciato quanta cultura, dedizione, fatica creativa e attenzione possono nascere e svilupparsi per l’ambiente, il paesaggio, il lavoro. Hanno tentato di “fermare il tempo” per consegnare qualche pagina, quasi come insegnamento, ai distratti abitatori delle città-metropoli, e come messaggio accorato di richiamo per i figli degli emigrati siciliani.

La passione per la fotografia, l’attaccamento ai valori della comunità di appartenenza e la sensibilità artistica, hanno unito Paladino e Mauro in un’opera ricca di significati, di suggestioni che rivelano una nuova identità della Sicilia trascurata, talvolta, dai suoi abitanti, quanto amata da alcuni spiriti eletti, diffusi in ogni angolo del territorio, inconsapevolmente autentici storici, apprezzati dai visitatori, dai letterati, dai poeti, dai registi cinematografici.

La Sicilia degli antichi visitatori e dei molti conquistatori, ricordata e recuperata da quanti, per il lavoro, l’hanno dovuta abbandonare.

E Ciminna, il paese dei Nostri due artisti, ha già fatto da sfondo a Luchino Visconti, per il “Gattopardo” e a Tornatore, con la chiesa di San Vito, che dalla collina protegge Ciminna e che il regista ha inserito nel film Baaria, come già avvenuto a Palazzo Adriano, per Cinema Paradiso, e a Bisacquino, per ispirare, con i valori della terra difficile, Frank Capra (4) (F. Russo in Sicilia Mondo n.7/8 del Luglio/Agosto del 2010) e, con i segni dell’immaginazione letteraria, Silvana Grasso (6), prima ancora di riviverli nelle foto di Paladino.

Le immagini, nella trasposizione storico-letteraria curata da Mauro, riprenderanno le strade degli emigranti e raggiungeranno i Siciliani che vivono in Belgio, in Germania, in Inghilterra, in Svizzera, in Canadà, negli USA, nel Sud America, in Australia.

E Mimmo Azzia, l’instancabile direttore di “Sicilia Mondo”, ambasciatore culturale dei Siciliani

che vivono in tutti i continenti, potrà ricordare ai corregionali che l’Isola, dalle lontane loro origini, li attende, con la bellezza dei suoi paesaggi, con il recupero delle “Orme del Tempo”, che gli artisti immortalano con le loro immagini, con i musei della tradizione contadina, (Bisacquino, Il Museo contadino), con le foto che segnano la fine del secondo millennio e aprono i primi decenni del Terzo.

Dalle foto-ricordo nasce tanta nostalgia per un ritorno in Sicilia, magari per contribuire, ancora, a

cambiare il volto della comunità con altre arti, professionalità, culture e colture, espressioni delle più diverse nazioni, con le quali camminare assieme per lo sviluppo e la pace, come avvenuto, in questi giorni, a Marineo con la presentazione da parte del sindaco F. Ribaudo del volume “Terra, frumento e pane. Il ciclo del grano”, la cui storia è stata curata da N. Di Sclafani, F. Vitali, C. Greco, N. Scarpulla, N. Benanti (6).

Per il Comune di Ciminna e la locale Pro Loco, Paladino e Mauro, un giorno o l’altro, immetteranno in Internet il loro lavoro e sarà un’ulteriore occasione perché la loro fatica svolga anche un’azione culturale e promozionale per visitare la terra degli autori, i musei della civiltà contadina, il recupero di arti e mestieri mediterranei e, forse, per insegnare a non disperdere il valore della famiglia e a riscoprire il lavoro, come dono dell’intelligenza, dei talenti, dello studio, della conoscenza, della fatica dell’inventare e del creare artistico.

E le prime mostre personali di Paladino, appena sperimentate a Detroit in USA e a Windsor in Canadà, troveranno, in altre nazioni e continenti, i luoghi cui portare un messaggio di storia e di cultura di Sicilia.

Le foto di Paladino, ospitate a Monreale dal sindaco Toti Gullo e dal consigliere provinciale ing. Giuseppe Mortillaro e ripresentate da Vito Mauro nel ristorante del museo etnografico La Rocca Bianca di Marineo, portano già le didascalie in lingua francese, inglese e tedesco, e servono a dare i primi orizzonti internazionali al racconto fotografico di un altro pezzo della Sicilia di Visconti (Gattopardo) e di Tornatore (Baaria).

Mentre Enzo Brai, l’erede della Publifoto (www.enzobrai.it), si è onorato, nell’ambito di un’operazione culturale, di presentare a Palermo al Palazzo Sant’Elia, alla vigilia del nuovo anno, il meglio della sua vasta produzione, preconizzando un museo antologico dell’archivio della publifoto (che potrebbe essere ospitato a Giuliana, nei locali dell’opera pia Buttafuoco Tomasini in comunicazione con il Castello di Federico II), con un richiamo, da battistrada, del crescente interesse per la fotografia, specie tra i giovani e che annovera, in Sicilia, i nomi di Scianna, G. Leone, Battaglia, Tornatore, Alinari, L. Del Castillo, G. Pepi, M. P. Lo Verso, Ardizzone, Sellerio,

Spata, Calandra, A. Mulone, Noto, Minnella, Gonzales, M. R. Scuderi.

E la fotografia, come arte, di quell’arte di cui si puo’ dire, come per Paladino “artisti si diventa” (“la fotografia nasce per gioco e per me fu, scrive, e lo è ancora un hobby”), o come per Mauro, “critici si diventa” (basta cominciare da un regalo di un libro da parte di un amico per iniziare e provare), così come “musicanti si diventa”, alla maniera del “Corpo Bandistico di Ciminna”, che conquista successi da decenni, da Parigi a Chicago, e che alleva i suoi maestri musicali con lo studio e la passione che inculcano nella gioventù locale i docenti di Educazione Musicale come Francesco Frangipane (15).

Per l’opera di Paladino molti hanno provato a divenire “critici”, appassionati e profondi, dal sindaco Giuseppe Leone, che vi scopre “vive atmosfere che sanno di vera religiosità, di unione familiare, di profonda amarezza, di gioia autentica e di obbediente fatica”, a Vito Avvinti, a Padre Vincenzo Catalano, al Prof. Vincenzo Comparato, al Dr. Antonino Di Bella, al rag. Giuseppe Guttilla, al sig. Salvatore Mannina, all’ins. Piera Sacco, alla prof. Rosalia Amato, all’avv. Mario Bellavista, al prof. Fausto Clemente, alla prof. Biagia Ferrara, al prof. Francesco Frangipane, a Gino Giubilo, a Giuseppa La Paglia, a Maria Giuseppina Rizzo, a Fatima Rizzo, a Vita Maria Rizzo, al Dr. Antonio Sarullo, al presidente della Pro Loco, Alberto Piraino.

Ed è stato come se un’intera comunità si mobilitasse per sostenere e promuovere, incoraggiare e collaborare al successo dell’opera, nobilitandone l’ispirazione, in una condivisione espressiva di testimonianze, di contributi, di solidarietà culturali, di scoperta di vocazioni, di stimoli a proseguire

nella documentazione storica della vita della comunità, quasi a scoprirne, attraverso il passato ed

il presente, il cammino futuro, incoraggiati in ciò da iniziative assai stimate, come quella di Ino Cardinale in “A…Rivederci a Terrasini”, di Totuccio Selvaggio su “Bisacquino – Frammenti di memoria” (4) e di G. A. Marchese, l’indiscusso storico del corleonese, che ha curato Insula e numerose opere antologiche del territorio sicano (5).

Lo dimostrano le riflessioni, i richiami, i sentimenti, le osservazioni, presenti nel volume “Orme del tempo” di Paladino e Mauro, lusingati dalla ricerca dei pensieri espressi a commento delle foto da scrittori e poeti, da Sciascia a Pirandello, a Dacia Maraini, a I. Buttitta, a Camilleri, a Milan Kundera, letterati, storici, poeti, amministratori, a partire da Tommaso Romano, impareggiabile animatore culturale del terzo millennio palermitano, con la rivista Spiritualità e Letteratura, con gli intellettuali, E. Giunta, D’Aquila, Zinna, Zarcone, Colletti, Russo, Balletti, Matta, Rampolla, N. Romano, Liberto, attenzionati dai cine operatori del settimanale televisivo Arte e Cultura, realizzato con la regia di Alberto e Umberto Russo.

L’opera di Paladino su Ciminna ha trovato il supporto in Giovanni Avanti, presidente della Provincia Regionale e i contributi storici letterari locali, di Vito Graziano (9), S. Ribaudo (10), G. Cusmano (11).

È da sottolineare come il CESIFOP, centro siciliano di formazione, con i suoi corsi di formazione professionali innovativi sulla fotografia digitale, il cinema, la tv, riproponga il recupero e l’aggiornamento tecnologico di mestieri e professioni valide per il “made in Sicilia” e il lavoro creativo e artistico attorno alle risorse ambientali, storiche, umane e produttive del territorio (sagre, mercati, musei, chiese, riserve) (13).

Analogamente un progetto dell’UCAI (l’Unione cattolica degli artisti italiani della Sicilia), in fase di elaborazione, con la presidente Fulvia Reyes, e i pittori Enza Oristano, Aida Vivaldi, Venera Carini, Umberto Russo, a Palermo e a Santa Flavia, si prefigge di aprire circoli, locali scolastici e gallerie come laboratori di fotografia, di pittura, di ceramica, di scultura, di lettura e musica, per ragazzi e giovani senza lavoro, nel tempo della mai disarmante, perchè speriamo temporanea e congiunturale, disoccupazione.

Basta ammirare il creato, le sue creature, con il loro operare, presente e passato, basta poi nascere in Sicilia, o visitarla, sotto lo stimolo di opere come quella di Paladino, con animo amico e con lo spirito del Creatore, presente in tutti gli uomini; tutto ciò può essere sufficiente per donare qualcosa della propria professione o vocazione artistica agli altri.

E l’attenzione al bello, al vero, alla fatica, alla missione dell’uomo faber, al suo naturale potenziale

di dialogo, di accoglienza, di collaborazione ci guida alla speranza del vivere e della fede nella Provvidenza manzoniana ricordata nel commento delle foto di Paladino.

Chi tornerà a visitare Ciminna, sulle “orme del tempo”, su quelle dei vecchi e nuovi emigrati, di Paladino e del curatore dell’opera Mauro, rilascerà al sindaco della comunità parole di commiato come quelle indirizzate ad Antonio Sarullo da Goffredo Lombardo della Titanus e dagli attori Burt Lancaster, Claudia Cardinale, Paolo Stoppa, Alain Delon, Rina Morelli e Sergio Reggiani, protagonisti del “Gattopardo “: “Mai nella lunga storia del nostro lavoro abbiamo ricevuto una

disinteressata e solidale accoglienza come quella ricevuta a Ciminna“, in occasione della lavorazione del film di Visconti, così com’è avvenuto a Palazzo Adriano per Cinema Paradiso.

Questa è la Sicilia dalla sua vera identità, una Regione senza tempo, che sa accogliere chi vi lavora, bianco o di colore, attore, cineoperatore o lavavetri e raccoglitore di olive, con la sensibilità di chi riconosce nell’altro un fratello da ospitare, come ovunque si è stati ospitati, quando si è partiti in cerca di lavoro, sempre desiderosi di un abbraccio universale, di una mitica perduta fratellanza.

“Non per nulla, scrive Vito Mauro, Paladino è un fotografo con la sensibilità di un narratore, un romanziere dell’immagine senza ipocrisia né artificio, che imprime la sua pratica come messaggio, come un grido di allarme sociale”.

Da qui anche l’apprezzamento dell’autore “alle associazioni locali, alle Pro Loco, formate da volontari che mettono spesso a disposizione il proprio tempo e la propria attitudine per gli altri, in maniera spontanea e gratuita”, per un percorso di rinascita, di solidarietà, attraverso il lavoro e, quando si vuole, dell’arte, delle tradizioni, della fede.

E nello scenario naturale del panorama siciliano, caro da Lucrezio a Sciascia e a Pirandello, i volontari dell’associazionismo, come a Ciminna, si rincorrono nelle rappresentazioni classiche e religiose, a Prizzi, a Caltabellotta (Ag), a Burgio (Ag) e a Giuliana (Pa) ove, in occasione del Natale e dell’Epifania, è ricostruito, da parte delle associazioni dei volontari e della Pro Loco, il “Presepe vivente” nel quartiere arabo-normanno alla periferia del Castello, vicino alle grotte dei Sicani, alle cucine e ai forni dei centenari, che continuano a vivere nel paese dell’interno e si nutrono dei prodotti non sofisticati della terra, offerti per l’occasione e nell’estate giulianese ai numerosi visitatori del maniero che fu anche sede degli Aragonesi (15).

Ferdinando Russo

[email protected]

 

1) E. Paladino, Orme del tempo-Un racconto per immagini, a cura di Vito Mauro, Edizioni Quanat, Palermo 2010.

2) A. Russo, la fotografia come arte in CNTN, Anno V, Palermo.

3) I. Cardinale (a cura) A…Rivederci. Appunti fotografici a Terrasini”.

4) T. Salvaggio, grafica di M. Andretta, in Bisacquino, Frammenti di memoria.

5) A. Marchese (a cura) in AA.VV., L’isola ricercata, inchieste sui centri minori della Sicilia secoli XVI-XVIII, Atti convegno di studi, Aprile 2003, Provincia Regionale di Palermo, 2009.

6) S. Grasso, in Ninna nanna del lupo, Einaudi 1995, La pupa di zucchero, Rizzoli 2001, Disio, Rizzoli 2005.

7) AA. VV, Terra, frumento e pane, il ciclo del grano a Marineo, a cura di N. Sclafani, C. Greco, N. Scarpulla, N. Benanti e F. Vitali e foto di W. Cangialosi, D’Aversa, Target Out Editrice, 2010.

8)V. Graziano, Ciminna Memoria e documenti, Amministrazione Comunale di Ciminna, 1987.

9) V. Mauro, La luna Crollerà, poesie, Palermo 2011.

10) S. Ribaudo, Notte lunga, Casa Editrice Don Lorenzo Milani, Termini Imerese 2000.

11) T. Romano, Non bruciate le Carte, Prova d’autore, Palermo 2009.

12) G. Cusmano, Notizie storiche sulla fondazione della Chiesa del SS. Salvatore, Palermo 2008.

13) CESIFOP il sito www.cesifop.it

14) F. Russo, nei paesi dei centenari un medico li interroga, in www.maik07.wordpress.com

e in www.google.it, in www.vivienna.it, in www.comune.giuliana.pa.it

15) F. Frangipane in Orme del Tempo op. cit. pag. 284-285.


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