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Palermo, con la Juve si perde su tutta la linea Squadra sconfitta in campo, tifosi ko sugli spalti

Creato il 30 novembre 2015 da Univeryo7p
Al Barbera la squadra di Ballardini subisce una severa lezione dai bianconeri. Anche i supporters rosanero escono sconfitti dallo stadio: curva ancora disunita e fischi ingenerosi nei confronti di Dybala. Per la Juventus è stato quasi come giocare in casa
Palermo, con la Juve si perde su tutta la linea Squadra sconfitta in campo, tifosi ko sugli spalti
Sono molteplici i terreni di gioco su cui si è giocata ieri sera la gara traPalermo e Juventus. Oltre al canonico campo dello stadio Barbera, infatti, la partita ha animato spalti e social. E se i giocatori hanno subìto una sconfitta pesante nel punteggio, ma fondamentalmente meritata, i tifosi rosa hanno deciso di uscire sconfitti dall'impianto di viale del Fante senza neanche provarci. Il risultato finale è stato fin troppo severo e ingeneroso per la squadra di Ballardini. I rosa hanno tenuto testa ai campioni d'Italia per tutto il primo tempo, crollando inspiegabilmente nella ripresa, lasciando il pallino del gioco nelle mani degli ospiti e non tirando mai neppure una volta in porta. Non che la Juventus abbia fatto chissà quale grande partita, però i bianconeri hanno saputo capitalizzare al meglio le poche occasioni create. Bucando per tre volte la porta difesa da Sorrentino, prima con Mandzukic, poi con Sturaro e infine con Zaza.
Un ko senza attenuanti in una gara che gli appassionati hanno cominciato a giocare a colpi di post su Facebook e tweet già diversi giorni prima del fischio d'inizio. Perché Palermo-Juventus, si sa, è la gara regina per la maggior parte dei palermitani. E perché, senza il Catania in serie A, bisogna trovare un'altra squadra con la quale creare un clima da derby. E quindi via al solito valzer di polemiche fatto di frasi come «Sei palermitano e vai contro la squadra della tua città», fino a una delle più classiche: «Come fai a tifare per una squadra che ti chiama terrone?». Gli sfottò sono il sale del calcio, ma sui social possono presto trasformarsi facilmente in insulti. Un commento tira l'altro e così si assiste a dialoghi tra improvvisati sociologi che cercano di elaborare una teoria sul perché un siciliano possa tifare Juventus. Aiutati da altri esperti psicologi che provano a far capire agli altri come il tifo sia una fede e non un’appartenenza territoriale. Vai a capire di chi è la ragione e di chi il torto.La sconfitta più severa, però, è arrivata sugli spalti. La tanto sperata riappacificazione tra i vari gruppi di ultras, infatti, non è avvenuta e così si è ripetuto il triste copione già visto contro il Chievo. Curva divisa nuovamente in tre, ogni gruppo che canta il proprio coro. Il risultato è un colpo d'occhio veramente agghiacciante, con un settore rimasto disunito e spezzettato anche al cospetto dei campioni d'Italia. La Juventus sicuramente non ha difficoltà a reclutare supporters in giro per tutta la penisola e, come è risaputo, la Sicilia è una delle roccaforti del tifo bianconero. Buffon e compagni si sono così ritrovati a non sentire il peso di una trasferta che talvolta negli ultimi anni ha riservato loro dolori. Al contrario, per i bianconeri è stato quasi come giocare in casa. Con i flash pronti a illuminarsi a ogni azione juventina e l'intero settore ospiti di una squadra del nord che canta cori in stretto dialetto siciliano. Dall'altra parte, i palermitani hanno dato il peggio di sé con l'atteggiamento riservato a Dybala, subissato dai fischi nel momento in cui abbandonava il campo con pochi timidi applausi a fare da contraltare. Un trattamento che solitamente è sempre stato dedicato a giocatori con i quali non ci si era lasciati proprio benissimo, ma ormai niente sembra più come una volta. E così, mentre i tifosi rosanero erano troppo impegnati a litigare per sostenere con un'unica voce e sotto un'unica bandiera i propri beniamini, quelli juventini prendevano il sopravvento, incitando la squadra del cuore e coprendo letteralmente la voce della curva Nord. Una voce, diciamolo pure a chiare lettere, che ormai non esiste più.fonte

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