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Palermo e la cucina di strada Gli antichi buffittieri e i profumati arancini

Creato il 12 maggio 2013 da Yellowflate @yellowflate

Palermo e la cucina di strada Gli antichi buffittieri e i profumati aranciniLa cucina di strada è sinonimo di Palermo. Se avete ammirato le meraviglie di questa città di Sicilia, se avete passeggiato tra la sua storia e cultura, affascinati dal profilo arabeggiante della sua cattedrale o da gli immensi giardini, certo non vi è sfuggito il profumo invitante tra le strade di Palermo, dove odori forti e invitanti, ci raccontano di una cucina di strada tradizionele e  antica: un vero patrimonio.

Ancora oggi, come più di duemila anni fa, per strada ci si imbatte facilmente nelle tipiche bancarelle di stigghiulari, quarumari, meusari, purpari dove assaporare queste prelibatezze immersi in un’atmosfera d’altri tempi quando i fast food di stile americano non erano ancora stati inventati.

Arte degli antichi i buffittieri, la cucina di strada a Palermo, non è scomparsa, con il trascorrere dei secoli. Nei mercati di grasciaBallaròVucciria eBorgo  potrete gustare dei profumatissimi arancini dorati. L’arancìno (in siciliano arancìna o arancìnu) è una specialità della cucina siciliana che spesso occhieggia nei banchi dei buffittieri. S.i tratta di una palla di riso fritta, del diametro di 8-10 cm, farcita generalmente con ragù, mozzarella e piselli. Esistono infatti ricette dell’arancino che prevedono, oltre ovviamente al riso[7], l’utilizzo di funghi, salsiccia, gorgonzola, salmone, pollo,pesce spada, frutti di mare, pesto, gamberetti nonché del nero di seppia (l’inchiostro). Ne esistono varianti dolci.

Se amate il pesce e cercate veramente qualcosa da non dimenticare, alla Vucciria andate dal purparo.Semplice è un pescatore che in pochi minuti vi farà assaggiare un freschissimo  polip  appena bollito in acqua e sale, condito con limone e prezzemolo.Se preferite la frittura, ecco,pronte per voi i cicireddi, piccoli pesci, immersi in olio bollente e serviti caldissimi.

Ma la cucina palermitana è quella delle mille sorprese: che ne dite di assaggiare, un po’ più in là della via il pani ca’meusa? Il pani ca ‘meusa è il piatto forte della cucina di strada palermitana. Si tratta di un bel panino, la vastedda (tipico panino tondo spolverato con semi di sesamo), con all’interno, milza, oppure polmoni ,trachea, di vitello, ripassati nella saimi(strutto). I più esigenti potranno richiederlo maritato con l’aggiunta di ricotta e caciocavallo.

 


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