Palermo, come annunciato ieri si è tenuta la manifestazione delle Forchette Rotte, precari, disoccupati, giovani, giovanissimi e meno, un colpo di vita e rivolta nella bella Palermo. Niente politica però niente destra e sinistra, il movimento assicura di voler guardare solo avanti e in alto. Lo slogan è quanto mai chiaro: “I giovani siciliani si sono rotti. Col nostro futuro non ci mangia più nessuno”. Sono loro i giovani che qualche settimana fa avevano mandato una strana “missiva” contenente una forchetta rossa a politici e sindacalisti siciliani, oggi, per la prima volta nella location di Villa Filippina va di scena il loro primo incontro pubblico. Il gruppo leggiamo online, preferisce non dare troppi dettagli su identità e profilo dei suoi ideatori e che tiene a ribadire che la maglietta ufficiale, in distribuzione nei negozi che ne fanno richiesta, non è in vendita, esattamente come il futuro dei giovani siciliani: basta farne richiesta con una mail all’indirizzo [email protected] e sperare che si diffonda, diventando il capo più alla moda dell’estate siciliana.
Anche a Palermo ormai si è stanchi di raccomandazioni, presentazioni, precariato e favori, lavorare è un diritto e così sia. La grande forchetta di plastica ha campeggiato sul palco di Villa Filippina da dove hanno parlato precari, ricercatori, disoccupati, attori, ballerini, call center, addetti vendita e quanto altro, tutti hanno raccontato l’ordinaria follia della precarietà, quando c’è e anche quando non c’è. A parlare erano gli “indignati” siciliani che però preferiscono come più volte dicono, definirsi “incazzati” . Un movimento, quello siciliano, che sembra non avere una certa inclinazione politica, un “movimento liquido” con tanti comitati territoriali che per ora si “esercitano” nella dialettica online. A presentare l’evento Giulia Innocenzi di Annozero e Pif delle Iene che dal palco hanno spiegato: ”Non siamo antipolitici, ma contro questa politica dei partiti che ha fallito”. In platea però come da tempo si legge un pò ovunque, ecco che spicca la presenza di Davide Faraone, sostenitore di un movimento a cui si sono avvicinati anche il presidente dell’Ars Francesco Cascio e l’ex assessore Maurizio Carta, tutti nomi che quasi a contraddire le dichiarazioni dei presentatori sembrerebbero avere a che fare con la politica, quella che invece “criticano”.