Palermo – Milan 2-1

Bestia nera: prego, si accomodi.

Se qualcuno da quattro anni a questa parte fa la festa alla squadra rossonera di Milano si merita a pieno titolo questo appellativo. Migliaccio e Bovo firmano le due reti che, di fatto, consegnano la finale di Tim Cup 2011 alla formazione siciliana dell’allenatore che volete voi. Come i giocatori, gli allenatori dei rosanero vanno e vengono – ora mi pare ci sia Delio Rossi – ma da un quadriennio su questo campo si raccolgono solo picche.

Mi pare ci sia Delio Rossi: l’ultima sconfitta in campionato del Milan – quella che aveva aperto scenari a tinte fosche per il futuro di una stagione che ha portato al 18esimo titolo nazionale – fu la terribile partitaccia contro il Palermo di Serse Cosmi.

Non so come si comporterà la squadra da qui fino alla fine della stagione che le resta. Se deve mollare l’attenzione e il focus, a titolo importante acquisito, non si fa di certo pregare. Sappiamo quanto alcune manifestazioni siano figlie e figliastre del momento. Non è una giustificazione, ma una semplice constatazione di fatto. Lo staff del Manchester United non penserebbe mai a diversificare i trofei l’uno dall’altro.

Il Palermo cerca la qualificazione prestigiosa e forte del 2-2 ottenuto nella gara di andata, può controllare la partita e sfruttare lo scontato attreggiamento offensivo dei rossoneri, con le ripartenze dei suoi uomini d’attacco. Allegri che deve rinunciare a Zambrotta e Boateng, ritrova però Nesta, mentre in attacco rinuncia ad Ibrahimovic, si dice, per un duro colpo rimediato alla caviglia destra. In campo i brasiliani Pato e Robinho evanescenti.

Il “Sazi? Mais pour plaisir!” di Massimiliano batte 6-4 6-4 il “Sticazzi il 2-2.  Non speculiamo” di  Delio.  Se poi ci si mette anche il collezionista di Mai Dire Goal clips brasiliano dopo appena 3 minuti a dar spettacolo Delio viene un attimino agevolato.

Il Milan, come detto, parte forte e cerca subito di sorprendere il Palermo. Pirlo pesca Robinho in profondità con un lancio millimetrico ma il brasiliano, a tu per tu con Sirigu, calcia alto col sinistro. Milan pericoloso anche all’8′ con un destro di Flamini respinto con i pugni da Sirigu. I rosanero si difendono con ordine e provano a pungere di rimessa. Al 15′ Pastore raccoglie una sponda di Hernandez e batte di prima col destro: palla non lontana dall’incrocio dei pali. Col passare dei minuti il Milan si fa sempre meno incisivo. Prima del riposo Antonini viene involontariamente travolto da Thiago Silva, si infortuna al ginocchio ed è costretto a uscire: al suo posto Bonera.

Dopo un primo tempo, comunque, positivo e alla ricerca di quel goal che Robinho sempre negherà – se non è quello dello scudetto – ai suoi tifosi è il Palermo a partire meglio nella ripresa. Pato non è in serata, il suo primo guizzo arriva al 49′ ma il suo destro termina a lato.

E al 63′ i siciliani passano in vantaggio: su un corner dalla destra Migliaccio brucia Thiago Silva e batte Abbiati con un tuffo di testa che si infila nell’angolo basso.

Allegri cerca rimedi per raddrizzare il match: fuori Seedorf, dentro Ibrahimovic. Poi succede di tutto. Il Milan si fa trovare scoperto, Pastore smarca Ilicic a tu per tu con Abbiati e Van Bommel lo ferma fallosamente: rosso al centrocampista olandese e rigore per il Palermo. Bovo dal dischetto spiazza Abbiati. Passa un minuto e lo stesso Bovo colpisce al volto Pato con un calcio: cartellino rosso anche per lui. Attimi di visioni celestiali e paradisiache per il brasiliano: chissà cos’avrà sognato… Poi, scazzatissimo per essersi ripreso, si rialza.

Assedio del Milan nei minuti finali: Allegri toglie Nesta e getta nella mischia anche Cassano. L’occasione d’oro capita sui piedi di Ibrahimovic all’81′ che, con un diagonale di destro, colpisce entrambi i pali della porta difesa da Sirigu. I rossoneri trovano il gol quando ormai è troppo tardi: al 94′ Cassano serve Ibrahimovic che batte Sirigu con un tocco di destro. C’è ancora un minuto e mezzo da giocare, ma il Palermo resiste.