A Palermo, oggi, i sindacati confederali (Cgil, Cisl e Uil) manifesteranno con oltre mille delegati di tutti i settori produttivi «per dar corpo ad una mobilitazione del sindacato per lo sviluppo, il lavoro produttivo».
I segretari regionali delle tre organizzazioni, Michele Pagliaro (Cgil), Maurizio Bernava (Cisl) e Claudio Barone (Uil) per l'emergenza sociale chiedono: «Governo regionale e politica ascoltino le proposte di Cgil, Cisl e Uil per costruire insieme una strategia sulla crescita, per lo sviluppo della Sicilia, per il risanamento e le tutele sociali».
I sindacati vogliono dare il loro contributo per la soluzione dei problemi. «È la tempesta senza fine di una crisi che non ha precedenti e i cui effetti in Sicilia hanno travolto tutti i settori dell'economia, che costringe il sindacato siciliano a mantenere una pressione convinta e forte su ogni livello di governo - dichiara Bernava - La Sicilia è l'area più colpita dalla recessione, dal peggioramento delle condizioni sociali, dall'indebitamento crescente di un sistema e di un'amministrazione pubblica pesante, troppo costosa, inefficace».
Dice Bernava, «il centro della scena del governo regionale, da ben otto mesi ormai, è occupato unicamente da vicende e querelle politico-elettorali. E il tema della crisi e della necessaria strategia anticrisi per lo sviluppo produttivo, è di fatto scomparso dall'agenda delle priorità». E proprio «su queste priorità il governo deve costruire e offrire alle parti sociali la strategia che orienti la Sicilia allo sviluppo produttivo. Innescando finalmente il processo di fiducia necessario per andare fuori dal tunnel della crisi». Secondo Bernava, «queste devono essere le priorità dell'agenda di Crocetta e del suo governo, su cui l'esecutivo deve basare il confronto sia con le forze politiche e l'Ars che con il mondo del lavoro e dell'impresa e gli enti locali. Anche perché, sono queste le priorità che possono disinnescare tensioni sociali, contraddizioni ed equivoci. E che possono liberare il campo dalle contraddizioni e dal clima di fibrillazione e tensione sociale che vivemmo qualche tempo fa, e che portò al crepuscolo dell'ultimo governo Lombardo».
«Crocetta non tema il confronto con il sindacato - dice Pagliaro - . È inammissibile che in tanti mesi ci si sia seduti a discutere solo episodicamente, sull'onda delle emergenze e nella maggior parte dei casi, vedi vicenda precari, solo per trovare soluzioni temporanee. La Sicilia in questo momento ha bisogno di ben altro. Ci vuole dialogo e negoziato per costruire un progetto condiviso per il lavoro e lo sviluppo, altrimenti è difficile immaginare prospettive positive. Il sindacato non ha paura di mettersi in gioco e non ha tabù. Quello che però chiediamo a Crocetta è di rispettare il nostro ruolo di rappresentanti dei lavoratori, che hanno il dovere di chiedere garanzie e tutele per i lavoratori, per quelli di settori interessati a progetti di riforma che noi per primi abbiamo sollecitato, per quelli espulsi dal mercato del lavoro. Crocetta, dunque, una buona volta ci ascolti, sapendo che la tensione che si registra nelle piazze è frutto delle sensazione di assenza di prospettive che hanno in molti».