1948-palmiro-togliatti-dopo l’attentato del fascista Antonio Pallante
Oggetto: Lettera di Montalbano a Togliatti[1]
Data: 21 ottobre 1944
Caro Togliatti,
mando il Giornale di Sicilia, dove sono esattamente descritti i luttuosi incidenti di Palermo del giorno 19.[2]
Dall’elenco dei morti e dei feriti, potrai accorgerti che l’eccidio è stato consumato in danno di ragazzi inermi, che chiedevano pane e pasta.
La responsabilità dell’eccidio ricade esclusivamente sui soldati e gli ufficiali della divisione Sabauda, che hanno lanciato le bombe e sparato con fucili mitragliatori, senza nessuna provocazione.
Ciò è provato non solo dalle dichiarazioni unanimi dei componenti la folla e dei cittadini che per caso si trovarono sul posto, ma anche dalle deposizioni dei due commissari di pubblica sicurezza che dirigevano il servizio d’ordine pubblico.
Si stanno facendo due inchieste, una giudiziaria e una amministrativa, per accertare bene i fatti. L’inchiesta amministrativa sarà condotta anche con la partecipazione di tre membri del Comitato di Liberazione, uno dei quali sono io.
In città, il fermento cresce di ora in ora. L’indignazione è unanime. Disordini gravissimi possono verificarsi da un momento all’altro per tre ragioni:
perché la popolazione si sente abbandonata dalle autorità e, sicura che non sarà fatta giustizia, tende a reagire direttamente;
perché i separatisti – i quali quattro giorni fa hanno provocato lo sciopero degli impiegati comunali, in grandissima maggioranza separatisti – continuano a soffiare nel fuoco e a provocare incidenti;
perché la tendenza estremista della nostra federazione, formata in gran parte da giovani, intende proclamare lo sciopero generale ed assumere la direzione dei moti.
Una tendenza estremista, filoseparatista, vi è anche alla direzione della Camera del Lavoro.
Il comitato esecutivo della nostra federazione, unanimemente, ha finora seguito questo atteggiamento:
rimanere continuamente a contatto col Comitato di Liberazione;
mantenere pure i contatti con gli agitatori popolari, assicurando loro che il Pci farà di tutto perché sia resa giustizia al popolo e siano puniti i colpevoli;
sorvegliare i separaratisti, i quali, approfittando della situazione, tendono ad impadronirsi, anche con la forza, della prefettura e di tutti gli organi di comando.
Bisogna che venga qualcuno della direzione del partito in Palermo, o almeno che ci chiamate al telefono ogni sera dopo le ore 21.00, per darci qualche consiglio. Il numero del mio telefono è: 18123.
Fraterni saluti,
Giuseppe Montalbano
[1] Cfr. Archivio Centrale dello Stato, XII/1, busta 1, fascicolo Ovra. Lettera inviata da Palermo a Roma. Documento originale in italiano.
[2] Montalbano si riferisce alla strage di via Maqueda, a Palermo: la divisione “Sabauda” spara sulla folla in tumulto, provocando la morte di una ventina di persone.