Palestinese e israeliano finanziano le startup della Cisgiordania

Non amo la retorica e ho superato l'età in cui si crede alle favole. Ma, complice forse l'atmosfera pasquale, oggi voglio raccontarvene una che mi ha colpito particolarmente.
Protagonista è un informatico palestinese, Saed Nashef, che ha avuto il merito di credere nel suo popolo e nella possibilità di collaborare con l'eterno nemico, il popolo israeliano.
L'avventura inizia quando Saed, lavorando in un albergo di Gerusalemme Ovest, ha modo di frequentare un "gruppo di dialogo" composto da ebrei, cristiani e musulmani. In questo gruppo conosce Joyce Klein, ebrea americana che fa la produttrice teatrale a Seattle. All'interno del "gruppo di dialogo" si costituisce una compagnia teatrale per cui Joyce, tornata negli Usa, riesce a organizzare una tourneé.
Saed è "catturato" dall'atmosfera che si respira in California e, prima di rientrare in patria, lascia un suo curriculum (a quanto pare non del tutto vero, ma questo è un particolare trascurabile) alla Microsoft.
Tornato in Palestina, riprende la sua vita normale, fino a quando riceve una chiamata proprio dal colosso targato Bill Gates.
Resta negli Usa diciotto anni, facendo diversi lavori, ma il richiamo della terra d'origine è forte.
Così Saed lascia la California dei suoi sogni, ma non può più continuare la vita di prima. Ora ha una convinzione: che i sogni, se sono buoni, possono anche avverarsi.
E' qui che entra in scena il coprotagonista dell' incredibile storia: Yadin Kaufmann, israeliano e venture capitalist.
A Ramallah, Saed e Yadin insieme danno vita a un fondo, il The Middle East Venture Capital Fund, finanziato in parte dalla Banca Europea per gli investimenti, oltre che da Cisco, Google e da alcune fondazioni. Il fondo servirà a finanziare le startup dei giovani informatici laureati nelle università della Cisgiordania e a promuovere quindi lo sviluppo di una terra martoriata da un conflitto che appare insanabile ma allo stesso tempo ricca di fermenti.
Ed ecco l'happy end: il fondo ha già raccolto oltre 28 milioni di dollari.
Per la Palestina, forse, inizia una nuova era.
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