Il festival letterario più particolare del mondo è tornato in Palestina. È il #palfest, è cominciato il 23 maggio e si concluderà il 28 maggio.
Le tappe di questo festival tutto speciale, che è giunto ormai alla sua ottava edizione, sono le città della Palestina storica: Gaza, Ramallah, Gerusalemme, Haifa, Nablus e Betlemme. Poiché entrare/uscire a/da Gaza è praticamente impossibile, eventi culturali si terranno a Gaza contemporaneamente a quelli nelle altre città.
Non sapete cosa è il PalFest? Intanto cominciate guardando questo video promozionale.
Poi potete leggere qui il comunicato stampa ufficiale, o seguire gli aggiornamenti live twitter e facebook.
Ogni anno vengono invitati artisti, scrittori e giornalisti palestinesi e internazionali. Quest’anno, per esempio, uno degli ospiti più di rilievo è lo scrittore iracheno Sinan Antoon (che mi piacerebbe tanto, ma proprio tanto, poter leggere ancora in traduzione italiana), che sabato sera ha letto alcune sue poesie davanti ad un folto pubblico, completamente rapito dalle sue parole.
Come ogni anno, anche in questa edizione gli ospiti sono invitati a visitare le città in cui si tengono gli eventi, a vivere le restrizioni e le difficoltà a cui sono costretti i palestinesi ogni giorno, a sperimentare cosa voglia dire aspettare le ore davanti ai checkpoint, in attesa di poter passare da una città all’altra.
Tra gli ospiti di questa edizione poi, c’è anche la giornalista italiana Francesca Borri, che se non vi ricordate chi è potete leggere qui il suo pezzo sul lavorare come freelance in zone di guerra, pubblicato sulla Columbia Journalism Review, che scatenò un piccolo putiferio un paio di anni fa.
Il resto del programma lo potete leggere qui.