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Pallanuoto, parola d'ordine: Giocare male, purchè si giochi!

Creato il 08 ottobre 2012 da H2opolo @edoardo_osti
Pallanuoto, parola d'ordine: Giocare male, purchè si giochi!

Questa settimana mi riprometto di parlare ancora di questo e vorrei farlo con l'esperienza dei diretti interessati: mandatemi le vostre esperienze, negative e positive; mandatemi la soluzione ai problemi segnalati da altri e confessatemi il vostro. Creiamo un'area virtuale in cui nasca la possibilità di mettere u pò a posto le cose magari nate male per inesperienza, e diamo coraggio a chi per anni non è riuscito a costruirselo dentro di sè perchè lui "di pallanuoto non capisce niente".


 Da anni la comunicazione televisiva e mediatica in genere obbedisce ad un imperativo unico: "bene o male, purchè se ne parli". Questo detto, che sul web non attecchisce, sta imperversando da anni nel piccolo schermo al punto tale da aver fatto saltare tutti gli schemi di un tempo, e praticamente tutti i protagonisti della scena politica e del gossip gongolano quando sentono parlare male di sè, perchè si tratta di una pubblicità enorme.
Prendo allora in prestito questa tesi ormai dimostrata per lanciare il mio grido di battaglia, sperando di influenzare più persone possibile: "nella pallanuoto è importante giocare male, purchè si giochi".
E' un grido che mi ha attraversato la mente quando ho visto il notevole numero di persone che hanno in qualche modo interagito con questa pagina di Facebook, in cui si è parlato di Pallanuoto amatoriale, o comunque di livello base.
In questa pagina si è creato un dibattito molto interessante, che dimostra come la pallanuoto possa diventare un fenomeno di massa. C'è molto interesse e molto fermento in chi, incuriositosi da una partita vista alla tv, si avvicina al nostro sport anche in quella che ormai consideriamo tarda età.
Questo territorio è colpevolmente rimasto inesplorato e io vorrei sensibilizzare tutti alla sua scoperta; vorrei anche dare forza e sicurezza a chi, alle prime armi, proprio non sa da dove partire. Ancora, vorrei dire con forza di uscire allo scoperto e parlare, dire la propria opinione, confrontarsi e proporre ai tantissimi nati e cresciuti in ambienti pallanuotistici dove è passato il messaggio "tu di pallanuoto non ci capisci niente", frase che ha fatto più danni dell'epidemia di colera di metà dell'800.
Ecco, questa settimana mi riprometto di parlare ancora di questo e vorrei farlo con l'esperienza dei diretti interessati: mandatemi le vostre esperienze, negative e positive; mandatemi la soluzione ai problemi segnalati da altri e confessatemi il vostro. Creiamo un'area virtuale in cui nasca la possibilità di mettere u pò a posto le cose magari nate male per inesperienza, e diamo coraggio a chi per anni non è riuscito a costruirselo dentro di sè perchè lui "di pallanuoto non capisce niente".
La pallanuoto farà un grande salto in avanti quando si celebrerà il funerale dell'ultimo "esperto che di pallanuoto sa tutto".
Edoardo Osti
«There is only one thing in the world worse than being talked about, and that is not being talked about».
Tratto da Dorian Gray, di Oscar Wilde

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