Stasera alle 18.30 la Torino 81 tornerà alla Monumentale per la prima giornata del girone di ritorno e sarà favorita contro Brescia, ultima in classifica e ancora a secco di punti. “Dovremo partire carichi e non concedere i tre gol iniziali dell’andata” spiega la calottina torinese numero 11, “ripetere la prestazione della scorsa settimana sarebbe sicuramente positivo e ci permetterebbe di andare a Sori con grande carica, oltre che rimanere agganciati alla zona playoff, se non addirittura entrarci”. Chiuso il girone di andata del campionato, la formazione gialloblu può recriminare per qualche pareggio di troppo ma la sesta posizione in classifica a un punto dal quarto posto e a due dal terzo è decisamente buona. E a livello personale Vittorio Audiberti può dirsi soddisfatto; è sempre tra i 13 convocati e a poco a poco si sta ritagliando minuti importanti.
Già durante la scorsa stagione aveva esordito in A2, sabato 15 marzo in casa contro Camogli. “Rispetto ai campionati giovanili è tutto più veloce, si gioca con più intensità e tattica e ci vuole più concentrazione e capacità di leggere le situazioni” racconta, “i miei compagni mi hanno aiutato a superare l’impatto iniziale con le partite e con i carichi di allenamento; ci sono passati anche loro e mi sanno consigliare. E Simone (Aversa) ci trasmette grinta e passione”. Tra tutti i ragazzi della Torino 81 ce n’è uno un po’ speciale per Vittorio; è il capitano Roberto Rusiello, fino a due stagioni fa suo allenatore nell’under 17. “Averlo avuto come coach e ora come compagno di squadra fa un certo effetto. Mi ha insegnato moltissime cose di questo gioco, trasmettendomi la sua esperienza; adesso ci alleniamo insieme ed è bello vederlo mettere in pratica le stesse cose che mi ha sempre insegnato”.
Da bambino Vittorio Audiberti nuotava ma ben presto capì che gli sport individuali non facevano per lui. Così a 11 anni decise di passare alla pallanuoto, entrando nel vivaio della Torino 81. “All’inizio non fu facilissimo abituarsi alla fatica e imparare i fondamentali” ricorda, “poi cominciai a giocare nei tornei giovanili. L’esperienza migliore sono stati i due campionati nazionali under 17 delle ultime stagioni; confrontarsi con le formazioni di altre regioni ci ha fatto crescere parecchio”. E anche adesso che è arrivato in prima squadra, Vittorio non ha cambiato idea sulla pallanuoto. “Gioco per divertirmi” conclude, “e penso che continuerò ancora a lungo. Non so fino a che livello arriverò, diventare un gran giocatore è un sogno e sarebbe una bella soddisfazione, ma non è certo un’ossessione”.