Stefano Moro è approdato a Torino durante l’estate scorsa, dopo una carriera trascorsa con diverse maglie sui campi di serie A2 e A1. “Sono stato bene dappertutto” racconta, “ogni città mi ha lasciato qualcosa. Forse le esperienze più ricche di soddisfazioni sono state a Ravenna, dove dopo la promozione del primo anno ho giocato nelle ultime due stagioni in A1, e a Cuneo, dove ho frequentato le scuole superiori e dove ho tuttora molti amici, essendo rimasto per sei anni”.
Quella del Parella è stata una scelta di vita: “in serie B cambia l’impegno; fino all’anno scorso mi allenavo due volte al giorno, ora tre alla settimana più la partita del week end. Questo mi permette di lavorare, pur continuando a giocare a pallavolo”. Una passione sportiva nata negli anni ’90, forse i più splendenti nella storia del volley azzurro. “All’epoca era molto difficile scegliere un giocatore preferito, la nazionale schierava 12 campioni, 12 modelli di riferimento. Per il ruolo e per il gran numero di punti che metteva a segno mi piaceva Zorzi, poi negli anni ho avuto la fortuna di giocare con Bernardi e Gravina”.
Nato a Novi Ligure 32 anni fa, Stefano passò dal calcio alla pallavolo per provare un’altra disciplina praticata da molti suoi amici, incoraggiato dall’altezza decisamente superiore alla media. Dopo due anni nella sua città, si trasferì a Cuneo all’età di 16, tornando definitivamente a Novi solo a settembre 2013. Nei primi mesi al Parella ha allenato i ragazzi del settore giovanile: “insegnare permette di stare con i giovani e trasmettere diversi valori. Adesso la mia vita si divide tra lavoro e pallavolo e non ho molto tempo per fare altre cose; ma nel tempo libero mi piace giocare a calcio e a tennis, lo sport in genere è la mia vera passione”.
Luca Bianco
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