Sono prodotte in Punjab da donne con il velo. Le palle che si useranno per i mondiali. Lo dice il Corriere.
Non ci vien detto quanto prendono di stipendio, quelle operaie; non si comprende perché siano solo donne a lavorare in quella fabbrica, in un Paese come il Pakistan dove contano solo gli uomini.
Non ci verrà mai detto. Ma noi chiudiamo gli occhi.
O magari ci indigneremo, più avanti, quando qualche giornalista griderà allo scandalo; ma questo non cambierà la situazione; perché finiti i mondiali ritorneremo a comprare i soliti oggetti e le solite cose prodotte allo stesso modo da persone con situazioni simili sulle spalle; e continueremo ad usarle; e continueremo a lamentarci.
Ma non cambieremo.
Perché la realtà è che non possiamo cambiare.
O non vogliamo.
Intanto ci lasciamo cullare dal sorriso di chi ci racconta che la globalizzazione è un’ottima cosa. Palle mondiali.