C’è una parte consistente della produzione musicale britannica che negli ultimi anni si è prodigata a riproporre un filone predefinito, figlio dei compianti Libertines e che, com’è normale, attinge a piene mani da un passato musicale più lontano (Clash, l’ondata brit pop). Spesso i risultati sono tutt’altro che soddisfacenti, nonostante l’hype che la stampa inglese crea attorno ai nuovi eroi di turno. È un peccato, comunque, perché mai come negli ultimi anni la scena alternativa inglese si è distinta per dischi spesso ricchi di spunti e novità. Purtroppo, però, l’album di debutto dei Palma Violets rientra nel primo filone, seguendo uno schema sempre uguale che vede un gruppo debuttare con un singolo che strizza l’occhio al rock della coppia Doherty/Barat e che viene subito incensato come “next big thing” dal New Musical Express. “Best Of Friends”, il brano che ha lanciato i Palma Violets, è effettivamente un ottimo singolo, fresco e immediato, tanto da aver fatto guadagnare alla band un contratto con la Rough Trade. Niente di nuovo, ma almeno era lecito aspettarsi un debut album all’altezza di questo brano. Invece 180 appare piuttosto fiacco e senza idee: insomma, sembra già svanito quel suono venato di punk che invece contraddistingueva “Best Of Friends”. Da “Step Up For Cool Cast”, nuovo singolo ad anticipare l’album, alla finale “14″, passando per “Last Of The Summer Wine” e “Johnny Bagga’ Donuts”, il disco non regala alcun sussulto, navigando senza tante grandi ambizioni in territori conosciuti. Forse esalterà i sostenitori incalliti del brit sound di inizio anni 2000, tuttavia lascia senza risposta una domanda: si sentiva davvero il bisogno di quest’album?
Tracklist
01. Best Of Friends
02. Step Up For Cool Cats
03. All The Garden Birds
04. Rattlesnake Highway
05. Chicken Dippers
06. Last Of The Summer Wine
07. Tom The Drum
08. Johnny Bagga’ Donuts
09. I Found Love
10. Three Stars
11. 14