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Palmipedone #213 —Good writing is a hard work—

Creato il 20 aprile 2011 da Ilainwonderland

Parte prima.
Era una notte buia e tempestosa, ad un tratto echeggiò uno sparo, una porta sbatté. La ragazza lanciò un grido. All’improvviso apparve all’orizzonte una nave pirata.
Mentre milioni di persone morivano di fame, il re viveva nel lusso.
Intanto, in una piccola fattoria del Kansas, cresceva un ragazzo.

Parte seconda.
Cadeva una neve leggera, e la fanciulla con lo scialle a brandelli non aveva venduto una violetta in tutto il giorno.
In quel preciso momento, un giovane interno all’Ospedale Civico stava facendo una importante scoperta. La misteriosa paziente della stanza 23 si era finalmente svegliata. Emise un debole lamento. Era possibile che si trattasse della sorella del ragazzo del Kansas che amava la fanciulla con lo scialle a brandelli che era la figlia della ragazza che era sfuggita ai pirati? [...]

Scriveva, magistralmente, Snoopy.
E nel meraviglioso musical dei Peanuts c’è pure la canzone corrispondente che è nella prima parte del video qui sotto (non che la seconda parte sia da meno eh).
Più sotto, nel magnifico box, ci son le parole.
Palmipedone #213 —Good writing is a hard work—

It, it, it, it
It was a dark and stormy morning

Packed, flat, trite
It was a dark and stormy evening
It was a dark and stormy night

Night, right!
When suddenly a shot was heard
A shot was fired
When suddenly a shot rang out

Rang out,
Inspired!
The door slammed
The maid screamed

That’s building suspense
When suddenly a pirate ship
Appears on the horizon

Appears?
Appeared
Past tenseWhile millions of people are starving
While millions of people are starving
While millions of people are starving

What?The King lives in luxury
Now to thicken the plotMeanwhile, on a small farm in Kansas
A boy was growing up

Masterful ol’ pup,
Brillantly done!
You, son of a gun!
Writing is fun!
End of part one.What’s that wonderful smell?
Don’t tell me,
Let me guess
Smells like money dipped in honey
Yes, the smell of success
Take a good whiff
Take a good sniff
Pay me a lump that’s due
Fame and fortune
Fortune and fame
And now, for part two.A light snow was falling
And the little girl

Small, no
Little, no, small
No, the little girl
Ah, with the tatted shawl
Had not sold a flower all day

Ah, should she be selling matches?
Ah, no, flowers
A violet let’s say
She had not sold a violet all dayAt that very moment
A young intern was making
An important discovery
The mysterious patient in room
Twenty-three had suddenly awakened
She moaned softly
Could it be that she was the sister
Of the boy in Kansas
Who loved the girl with the tatted shawl
Who was the daughter of the maid
Who had escaped from the pirates
The intern from…
That has a good ring to it

Just see how neatly it all fits together!What about the King?

Stampede, the foreman shouted
And forty thousand head of cattle
Up and down the tiny ramp
Two men rolled on the ground
Rattling beneath the murderous hooves
A left, and a right, and a left, and another left, and right

Isn’t this exciting?
An upper cut to the jaw
The fight was over
And so the ranch was saved

Sometimes when you are a great writer
the words come so fast
you can hardly put them down on paper
There’s that wonderful smell called
“Eau de happiness”
Smells like money
Dipped in honey
Yes, the smell of success
Take a good whiff
Take a good sniff
Wise stop at one, be rude
Fame and fortune
Fortune and fame
And now
To conclude…

The young intern, sat by himself
In the corner of the coffee shop

Now, zing in the moral old friend
He had learned about medicine
But, more important is
He had learned about life!

The, the, the, the, the,
The end!

“Dear contributor,
we are returning your stupid story.
Give up!
You’re a terrible writer!
Why do you bother us?
We wouldn’t use one of your stories
if you pay us.
Drop dead!
Never send us another story!
Get lost!
Signed,
the Editors.”

It’s just a Xerox form.
But tomorrow, we start on a trilogy!

Tutto questo perché?
Ve lo ricordate il mio giallo da quattro soldi?
Io no; ogni tanto qualcuno me lo riporta alla mente, dice siamo rimasti al maggiordomo insanguinato e il resto? Il resto c’è bisogno che io raccolga le redini di tutti i personaggi disparati e disparati che ho introdotto per scriverlo. O più semplicemente, data la mia scarsa osservanza delle regole che, secondo Umberto Eco, un bravo scrittore dovrebbe sempre seguire a cominciare dalla numero sei che recita

Ricorda (sempre) che la parentesi (anche quando pare indispensabile) interrompe il filo del discorso.

oppure dal terzetto delle seguenti

I paragoni sono come le frasi fatte.
Guardati dalle metafore troppo ardite: sono piume sulle scaglie di un serpente.
Non usare metafore incongruenti anche se ti paiono “cantare”: sono come un cigno che deraglia.

anche se, ad onor del vero, le metafore le usavo molto di più nella cosiddetta fase due di questo blog, quella in cui amavo lacerarmi in cuore live e offrirvene i brandelli, quella in cui scrivevo molto più spesso e solo cose tristi, perché scrivi solo cose tristi?

Quando sono felice esco.
(Luigi Tenco)

a proposito del parlare per bocca di altri, poi, ci sarebbe anche la regola undici

Sii avaro di citazioni. Diceva giustamente Emerson: “Odio le citazioni. Dimmi solo quello che sai tu”.

e, a propostito del mio modo di scrivere in generale, la regola ventidue

Sii conciso, cerca di condensare i tuoi pensieri nel minor numero di parole possibile, evitando frasi lunghe o spezzate da incisi [...]

Le altre regole (che io trasgredisco quasi tutte) potete trovarle qui.
E, assieme al fatto di non avere in mente idee migliori, costituiscono la motivazione che mi spinge a trovare una immediata conclusione per il mio giallo (senza che esso abbia mai avuto una parte centrale). Anzi, quattro conclusioni alternative, delle quali potrete leggere quella alla quale l’oscuro test qui sotto vi condurrà, ma anche tutte le altre.

  1. Qual è la risposta esatta?
    1. La 3
    2. La 1
    3. La 2
  2. Quanti sono questi?
    1. Zero
    2. Tre
    3. Cinque
  3. Come si suol dire?
    1. Tra il dire e il fare c’è di mezzo “e il”.
    2. Una rondella non fa primavera.
    3. Dio li fa e poi li accoppa.

Maggioranza di risposte 1 (profilo Ilaria):
In realtà tutti gli ospiti della villa sono in quarantena perché hanno contratto la peste nera (solo il giardiniere Manolo ne è portatore sano). La quarantena della peste nera dura quarant’anni. L’omicidio è in realtà una messinscena per distrarre gli ospiti dalle finestre della villa ed attirarli tutti nella biblioteca (unico locale della casa senza finestre). Durante la loro assenza tutte le finestre e più in generale tutte le aperture verso l’esterno verranno murate e gli ospiti malati moriranno alcuni incastrati nella canna fumaria nel tentativo di fuggire per il camino, altri di peste, altri di noia, ché in quarant’anni di quarantena sai che palle.

Maggioranza di risposte 2 (profilo Lost secondo i Simpson):
Era tutto un sogno del gatto della vecchia.

Maggioranza di risposte 3 (profilo realista):
È stato veramente il maggiordomo: facendo leva sul fatto che il giardinere Manolo è un comunista

volete farmi credere che uno con quella barba sia innocente (cioè non comunista)?

riesce ad incastrarlo e viene così scagionato. Diventa prima nuovo marito della Signora Vittima, poi presidente, poi Papa. Quando Manolo esce di prigione (dopo 23 anni) per buona condotta, gli spara durante il pontificato (ma non lo uccide) e, ricercato, si rifugia a Cuba dove diventa testimonial per l’Adidas con il falso nome di F. Castro.

Nessuna maggioranza, ho scelto una risposta 1, una risposta 2 ed una risposta 3 (profilo rompipalle):
Rifai il test.

Palmipedone #213 —Good writing is a hard work—



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