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Palmipedone #233 —Estremi—

Da Ilainwonderland

L’estate non vedi l’ora che arrivi quando è inverno, quando hai freddo fin dentro le ossa e nel letto non riesci a scaldarti i piedi,
quando gli alberi son tutti spogli,
quando guardi il mare, piove ed ogni goccia, toccando la sabbia, crea un piccolo cratere sulla spiaggia che d’inverno è terra di nessuno, solo del mare.
L’estate non vedi l’ora che arrivi perché la tonalità della luce si fa arancione, perché la maglietta che vuoi indossare ed è appena uscita dalla lavatrice si asciuga in dieci minuti, d’estate;
non vedi l’ora per il gelato,
per la frutta buona tanto quanto colorata,
per le serate all’aperto,
perché a San Lorenzo ci son le stelle cadenti.

Ma l’estate d’estate è una roba che non fai in tempo a rendertene conto che già non ne puoi più.

Per il caldo umido che sembra di stare in una sauna,
per le zanzare,
perché camminando sul sentiero sterrato del parco si alza una polvere che ti imbratta fino alla vita
per i suggerimenti anti-afa che danno al tiggì e cioè non uscire nelle ore più calde e bere molta acqua. Io aggiungerei ogni tanto ricordatevi di mangiare e di andare al bagno, evitate cibi pesanti tipo i fagioli con le salsicce, e, qualora vi sentiate gonfi, sappiate che non è il caso che voi indossiate un poncho come l’amica della Marcuzzi.

L’estate d’estate fa schifo.

L’inverno non vedi l’ora che arrivi quando è estate, quando stare cinque minuti al sole dà inizio al processo di liquefazione,
quando non riesci a trovare un angolino del materasso che sia ad una temperatura più bassa di quella del tuo corpo,
quando devi asciugarti i capelli,
quando devi prendere i mezzi pubblici.

Ma l’inverno d’inverno fa schifo.

L’estate non vedi l’ora che arrivi quando è inverno, quando hai freddo fin dentro le ossa e nel letto non riesci a scaldarti i piedi,
quando gli alberi son tutti spogli…



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