Roma, 27 settembre 2012 – «Il Fondo di Garanzia dell’Inpgi intervenga a sostegno dei lavoratori del fallito gruppo Epolis erogando senza indugio le tre mensilità non onorate dall’azienda e, una volta cessato definitivamente il rapporto di lavoro, cosa che avverrà il prossimo 30 settembre, erogando la totalità del TFR maturato dai 118 giornalisti del gruppo». Lo chiede il deputato dell’Italia dei Valori Federico Palomba in una interrogazione a risposta urgente in commissione presentata questa mattina alla Camera e indirizzata al ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Elsa Fornero.
«Ho preso a cuore questa vicenda perché la politica ha sempre il dovere di tutelare i lavoratori ed evitare ingiustizie e discriminazioni», afferma il deputato dipietrista che, nell’interrogazione, ripercorre la vicenda dei lavoratori del gruppo fondato nel 2004 da Nicola Grauso e dichiarato fallito dal Tribunale di Cagliari il 14 gennaio 2011 dopo essere passato nelle mani dell’imprenditore trentino Alberto Rigotti.
Dopo aver ricordato che la legge istituisce un Fondo di Garanzia finalizzato ad intervenire a sostegno dei lavoratori delle aziende inadempienti con il pagamento del TFR e delle ultime tre mensilità maturate e che per i giornalisti la gestione di tale fondo è affidata all’Inpgi, Palomba chiede al ministro Fornero «se sia a conoscenza della vicenda dei 146 dipendenti del gruppo Epolis; se effettivamente l’Inpgi abbia richiesto al ministero dell’Economia un parere sull’esistenza dell’obbligo di intervenire a sostegno dei giornalisti del gruppo Epolis; se ritenga giusto che sia fatta una distinzione tra dipendenti della stessa azienda a seconda dell’appartenenza a un diverso ente previdenziale; in particolare se ritenga giusto che, contrariamente all’Inps che sosterrà i poligrafici ex dipendenti di Epolis erogando le tre mensilità non onorate dall’azienda e l’intero TFR, l’Inpgi, istituto di previdenza dei giornalisti, possa rifiutare di sostenere i 118 giornalisti del gruppo; se ritenga inoltre normale che l’Inpgi prenda posizione in questo momento e non sia viceversa intervenuto a suo tempo quando il gruppo Epolis ometteva sistematicamente di pagare i contributi previdenziali ai giornalisti; se ritenga altresì giusto che anche il Fondo complementare dei giornalisti abbia omesso di denunciare a suo tempo i mancati versamenti del TFR ai lavoratori; se ritenga infine opportuno che il Governo fornisca quanto prima il parere richiesto dall’Inpgi e si pronunci affinché il Fondo di Garanzia dell’istituto previdenziale dei giornalisti intervenga immediatamente a sostegno dei giornalisti di Epolis erogando senza indugio le tre mensilità non onorate dall’azienda e – non appena cessato definitivamente il rapporto di lavoro – eroghi la totalità del TFR maturato dai giornalisti evitando una inaccettabile sperequazione tra dipendenti della stessa azienda».
Di seguito il testo dell’interrogazione presentata dall’On. Palomba.
INTERROGAZIONE A RISPOSTA URGENTE IN COMMISSIONE
Al Ministro del Lavoro e delle politiche sociali
per sapere, premesso che:
· il 14 gennaio 2011 il Tribunale di Cagliari decretava il fallimento del gruppo editoriale Epolis che editava quotidiani semigratuiti in 19 edizioni diffuse in tutta Italia;
· le pubblicazioni del quotidiano, fondato nel 2004, erano cessate il 27 luglio 2010 quando il gruppo aveva improvvisamente interrotto l’attività e messo in ferie forzate i 146 dipendenti (tra cui 118 giornalisti 40 dei quali lavoravano nella sede centrale di Cagliari);
· nel settembre 2010 l’azienda ha firmato con il sindacato dei giornalisti, la FNSI, un primo accordo per la messa in cassa integrazione straordinaria dei dipendenti promettendo di pagare le tre retribuzioni arretrate maturate dai dipendenti; tale promessa non è però stata rispettata dunque i lavoratori sono rimasti con tre stipendi lavorati mai onorati dall’azienda;
· nell’ottobre 2010 è stata sottoscritta presso il Ministero del Lavoro l’intesa per la messa in cassa integrazione dei 146 dipendenti che si concluderà il prossimo 30 settembre 2012;
· l’articolo 2 della legge n. 297 del 29 maggio 1982 istituisce un Fondo di Garanzia per il Trattamento di fine rapporto finalizzato a sostituirsi al datore di lavoro in caso di insolvenza del medesimo nel pagamento del TFR spettante ai lavoratori o loro aventi diritto. La stessa legge attribuisce, per i giornalisti, la gestione di questo fondo all’Inpgi;
· con il decreto legislativo n. 80 del 27 gennaio 1992, emanato in attuazione della direttiva 80/987/CEE, l’intervento del Fondo di garanzia è stato esteso anche al pagamento delle retribuzioni non corrisposte degli ultimi 3 mesi del rapporto di lavoro rientranti nei 12 mesi che precedono la data del provvedimento che determina l’apertura della procedura concorsuale;
· per questo motivo gli ex lavoratori del gruppo, nelle more delle procedure fallimentari, hanno inoltrato presso gli istituti previdenziali la procedura per richiedere l’erogazione da parte dei rispettivi Fondi di Garanzia delle tre mensilità arretrate mai onorate dall’azienda; appena scadrà la cassa integrazione faranno altrettanto per chiedere anche il TFR loro spettante;
· i lavoratori poligrafici hanno avuto risposta positiva da parte dell’Inps, mentre per quanto riguarda i 118 giornalisti nei mesi scorsi il presidente dell’Inpgi Andrea Camporese ha dichiarato che l’istituto non avrebbe erogato tali somme, considerate non dovute in quanto già erogate di dipendenti sotto forma di assegni di Cassa integrazione;
· dopo l’opposizione del sindacato dei giornalisti l’Inpgi ha fatto sapere che avrebbe chiesto un parere in merito al ministero dell’Economia e all’Unione Europea;
· quanto al TFR l’Inpgi ha sostenuto di essere obbligata a pagarne soltanto una parte ai giornalisti tramite il proprio Fondo di Garanzia: quella destinata al Fondo complementare. Per quella rimasta in azienda durante il tempo precedente alla riforma previdenziale (ovvero dal 2004 al 2006) il Fondo di garanzia – sostiene l’Inpgi – non intende intervenire e invita i giornalisti a richiederla all’Inps -
· se il Sig. Ministro sia a conoscenza della vicenda dei 146 dipendenti del gruppo Epolis; se effettivamente l’Inpgi ha richiesto al ministero un parere sull’esistenza dell’obbligo di intervenire a sostegno dei giornalisti del gruppo Epolis; se ritenga giusto che sia fatta una distinzione tra dipendenti della stessa azienda a seconda dell’appartenenza a un diverso ente previdenziale; in particolare se ritenga giusto che, contrariamente all’Inps che sosterrà i poligrafici ex Epolis erogando le tre mensilità non onorate dall’azienda e l’intero Tfr, l’Inpgi, istituto di previdenza dei giornalisti, rifiuti il sostegno ai propri lavoratori; se ritenga inoltre normale che l’Inpgi prenda posizione in questo momento e non sia viceversa intervenuta a suo tempo quando il gruppo Epolis non pagava sistematicamente i contributi previdenziali ai giornalisti; se ritenga altresì giusto che anche il Fondo complementare dei giornalisti abbia omesso di denunciare a suo tempo i mancati versamenti del Tfr ai lavoratori; se ritenga infine opportuno fornire quanto prima il parere richiesto dall’Inpgi e pronunciarsi affinché il Fondo di Garanzia dell’istituto previdenziale dei giornalisti intervenga immediatamente a sostegno dei giornalisti di Epolis erogando senza indugio le tre mensilità non onorate dall’azienda e – non appena cessato definitivamente il rapporto di lavoro – eroghi la totalità del Tfr maturato dai giornalisti, evitando una inaccettabile sperequazione tra dipendenti della stessa azienda.
On. Federico Palomba