Posted By Il Renzaccio on 3, nov, 2013 | 0 comments
PANATHINAIKOS-OLYMPIAKOS 0-1 – In campo, sessanta titoli greci su settantasette assegnati nella storia del campionato ellenico. Una rivalità infinita, che dura da decenni, supera i confini del calcio e sfocia anche nelle combattutissime sfide cestistiche fra le due polisportive: Panathinaikos-Olympiakos non è mai una sfida banale. Misure di sicurezza estreme al Nikolaidis di Atene, con la polizia schierata in misura massiccia al bordo del campo. L’Olympiakos si presenta da leader indiscusso della Super League greca, con otto vittorie ed un pareggio nelle prime nove partite disputate, mentre il Pana è reduce da tre sconfitte negli ultimi quattro incontri. L’Olympiakos domina la prima parte dell’incontro. La squadra di Michel, infatti, si fa decisamente preferire nel palleggio e costringe la squadra di casa a rintanarsi diligentemente nella propria metà campo. Le occasioni da gol, però, latitano. La squadra del Pireo si rende pericolosa solo al quattordicesimo con Mitroglu, che raccoglie un invito dalla destra di Salino ed effettua un colpo di testa che costringe Kapino ad una difficile deviazione in calcio d’angolo. Nel finale, dopo aver subito per lunghi tratti lo sterile domino territoriale avversario, il Panathinaikos per poco non passa in vantaggio grazie ad un clamoroso autogol sfiorato da Holebas,
Nella ripresa cambia decisamente lo spartito. Il Panathinaikos si dimostra decisamente più intraprendente e dopo solo otto minuti crea la prima palla gol: lungo spiovente dalla sinistra di Nano, Pranjic aggancia la sfera con una bella mezza girata al volo di sinistro, ma la conclusione termina di poco alta sopra la traversa. La pressione locale è costante. Passano solo tre minuti e Roberto è costretto agli straordinari su una conclusione potente e ravvicinata di Lagos. Dopo un quarto d’ora di dominio verde, al sessantesimo si rivede l’Olympiakos: calcio d’angolo dalla destra, Mitroglu stacca indisturbato al limite dell’area piccola e costringe Kapino ad un intervento tutt’altro che semplice. L’occasione migliore per il Panathinaikos occorre a venti minuti dal fischio finale: Mendes da Silva s’inventa un cioccolatino per Figueroa, che, solo davanti a Roberto Jimenez, calcia malamente a lato; davvero incredibile l’errore commesso dall’ex punta del Grifone, che sta provando a riproporsi a buoni livelli con la maglia dei verdi. Una vecchia regola del mondo di calcio recita: “gol sbagliato, gol subito“. Novantesimo minuto: David Fuster serve un pallone con il contagiri per Mitroglu, che, lasciato colpevolmente solo dalla retroguardia locale, si ritrova a tu per tu con Karpino e lo fredda con un preciso piatto sinistro sul primo palo. L’ultima emozione, però, la regala ancora il Panathinaikos, ma il colpo di testa di Schildenfeld, susseguente ad un cross dalla destra di Pranjic, termina di poco a lato alla sinistra della porta difesa da Kapino.
Sconfitta decisamente immeritata per il Pana, che nella ripresa ha dominato per lunghi tratti la capolista. La squadra di Michel, impegnata martedĂŹ in un delicatissimo spareggio-champions contro il Benfica, mantiene saldamente la vetta della classifica e “doppia” gli odiati rivali: dopo solo dieci partite, infatti, i rossi si trovano in vetta con ventotto punti, mentre i verdi, al secondo stop interno stagionale, restano inchiodati a quota quattordici e non battono l’Olympiakos per la sesta volta consecutiva. Nell’ultimo successo, stagione 09/10 (anno dell’ultimo titolo conquistato dal Pana), decise una doppietta di Cissè. Sono passate solo quattro stagioni, ma, per quanto visto nelle ultime annate, sembra passato un secolo.