Il toto allenatore è già partito. Dopo le dimissioni di Prandelli, i nomi più quotati per la successione sono quelli di Mancini, Allegri, Spalletti e Guidolin. Ma non manca quello dell’ultima ora: si tratta di Leonardo, ex allenatore di Milan e Inter ed ex direttore sportivo del Paris Saint Germian, che non rifiuterebbe un’eventuale chiamata dalla panchina della Nazionale. In un’intervista concessa al ‘Corriere dello Sport’ il brasiliano ha parlato di questo ma anche di molto altro. “Se mi chiamassero, accetterei di corsa. Mi considero molto italiano. Non so quante speranze possa avere, l’Italia ha sempre avuto un ct italiano nella sua storia. Non so quello che mi riserverà il futuro, non riesco a rinchiudermi in un ruolo. Non escludo di tornare ad allenare, il mio telefono squilla spesso e mi hanno offerto diversi ruoli da tecnico o dirigente. Per ora ho sempre detto di no, aspetto un progetto irresistibile. In Italia? Non escludo niente”.
Leonardo si è poi soffermato a parlare della spedizione azzurra in Brasile e del suo cammino al Mondiale: “Sono un po’ deluso dal cammino dell’Italia in Brasile. Forse gli azzurri hanno pagato una cattiva gestione dell’euforia dopo la prima vittoria. Non credo che il problema sia dovuto al fisico o al caldo. Il ko con la Costa Rica ha fatto riemergere i problemi e minato una base già fragile”.
L’uscita al girone ha prodotto le dimissioni di Prandelli e Abete: “Sono rimasto molto sorpreso dalle loro dimissioni, non pensavo potesse succedere una cosa del genere. Lo stile e il lavoro fatto da Prandelli mi piacciono molto. Servono nuove leadership, Albertini è pronto per raccogliere l’eredità di Abete in Figc”.
Nell’occhio della critica è finito soprattutto Balotelli: “Da tempo ci si aspetta da lui un salto di qualità che non è mai arrivato. Non è ancora al top, per ora è un buon giocatore ma è esagerato dire che l’Italia ha perso per colpa sua. Uno migliore di lui in Italia adesso non c’è”.
Leonardo prova ad azzardare la sua finale del Mondiale: “Mi piacerebbe vedere Brasile-Argentina, ma occhio alla Germania. La mia favorita per la vittoria finale è la nazionale verdeoro. Messi? Se non riuscirà a fare la differenza in un Mondiale come in passato hanno fatto Cruuyf, Pelè e Maradona non sarà mai al loro livello. Solo un trionfo al Mondiale ti fa entrare nell’Olimpo del calcio”.