Anno 2015
una pandemia nota come “La Gialla” ha trasformato tutti i contagiati in pazzi ematofagi che hanno come unico scopo esistenziale quello di dare la caccia ai propri simili [..] i sopravvissuti cercano di rimanere in contatto tra loro attraverso la Rete, scambiandosi esperienze, ricordi e racconti degli anni bui della specie umana. Finché rimarrà ancora qualcuno in grado di scrivere.
Questa è la trama di Survival Blog, un esperimento di scrittura collettiva online, che ha coinvolto tra il novembre 2010 e il febbraio 2011, circa 50 autori. Purtroppo, non abbiamo potuto intervistarli tutti (saremmo stati troppo stretti), ma abbiamo aperto, non senza qualche timore di contagio, le nostre pagine alle due menti creative del progetto: Alessandro “McNab” Girola e Germano M. aka Hell (o elgraeco).
Come nasce l’idea del Survival Blog?
McNab: Il Survival Blog nasce… per caso. Come spesso accade per i progetti che si rivelano poi meglio riusciti. Ciò che ha generato il tutto è un articolo sul mio blog, lanciato il giorno del mio compleanno, in cui ipotizzavo un’ultima entry del blog medesimo, datata 2015. Un futuro caratterizzato da un mondo in rovina, devastato da una pandemia denominata “Gialla”, che ha portato al tracollo la civiltà nel giro di pochi anni. L’idea è piaciuta e molti mi hanno chiesto di ricavarne una storia. Poi altri si sono aggiunti, e la storia è diventata globale.
Hell: Nasce da un post di compleanno, quello di Alex, il 26 Novembre 2010, da qualche risposta in forma di racconto a quello stesso post e da un paio di proposte buttate giù in fretta, senza starci troppo a riflettere. Non so spiegarlo, ma subito abbiamo capito che non solo l’idea di organizzare un esperimento di scrittura collettiva era fattibile, ma che avrebbe avuto anche un buon ritorno in termini di partecipazione e, perché no, anche di spettatori. Il genere zombie-apocalypse, nelle sue varianti, ha ancora molto da dire. Il Survival Blog è nato, evidentemente, su questo terreno ancora fertile.
Chi sono gli autori e in quanti hanno preso parte al progetto?
McNab: Di autori ce ne sono parecchi. Molti hanno scritto solo tre-quattro capitoli, altri hanno creato veri e propri romanzi brevi a puntate, che sono tuttora usufruibili sui rispettivi blog. C’è poi un nucleo di scrittori che ha lavorato in modo ancor più esteso per realizzare dei veri e propri ebook. Oltre a noi due che stiamo rispondendo a questa intervista, citerei Daniele Imperi, Angelo Benuzzi, Nicola Parisi, Massimo Mazzoni. Altri ancora arriveranno. La lista aggiornata degli ebook è consultabile sulla pagina ufficiale del progetto.
Hell: Questa è la parte che preferisco dell’intero Progetto: chiunque può essere, e di fatto è stato, autore del Survival Blog. Chiunque abbia voglia di raccontare il proprio punto di vista, pur mantenendosi fedele all’ambientazione generale comune per tutti i partecipanti, quella tracciata da Alex. Dunque, alla fine siamo stati circa 50 a partecipare, ma il bello è che l’esperimento ha coinvolto anche gente a digiuno di tentativi letterari, che mai aveva scritto prima, e che mai aveva pensato di aprire un blog. E invece, è successo e, per di più, in modo spontaneo ed entusiastico.
Quali tecniche avete usato per la stesura della storia?
McNab: Ogni contributo doveva avere come protagonista l’alter-ego futuro di ciascun scrittore. Ogni capitolo doveva essere scritto in forma di entry di un blog, con tutto ciò che ne deriva. C’era poi uno scenario di massima a cui attenersi, un po’ come succede per i giochi di ruolo. Tutti potevano contribuire a espandere questo scenario, ma nessuno poteva stravolgerlo. Diciamo che in media tutti i blogger sono stati piuttosto bravi a seguire le direttive
Hell: Qui rispondo solo per me: essendo una finzione narrativa strutturata in Internet e che nella stessa finzione avrebbe dovuto proseguire nei rimasugli della Rete scampati all’apocalisse, ho adottato uno stile di scrittura proprio dei blog. Veloce, essenziale, coadiuvato da link e immagini a corredo dei miei articoli.
Potete ritenere il Survival Blog un progetto riuscito? Quali sono le caratteristiche che hanno, scatenato, poi, il conivogimento degli utenti?
McNab: Assolutamente riuscito, per quel che mi riguarda. Ho risposto a una decina di interviste in materia. Il SB è stato citato su siti, giornali, freepress, blog di ogni genere. I partecipanti, tra “minori” e maggiori, hanno sfiorato la cinquantina. Tutto questo senza spendere un euro in promozione. Più di così…
Le caratteristiche che hanno scatenato il coinvolgimento degli utenti sono state a mio avviso soprattutto due: la grande passione per gli scenari catastrofici e post-apocalittici, e la voglia di divertirsi nel tentare di sopravvivere – seppur virtualmente – a uno scenario devastante. A volte bastano pochi ingredienti per cucinare delle ottime ricette.Hell: Il Survival Blog è riuscitissimo. È andato anche al di là delle nostre aspettative. Mie, di sicuro. Io e Alex abbiamo scritto due eBook e molti altri dei vecchi partecipanti stanno pubblicando le loro versioni della storia. Sui motivi dell’adesione volontaria, posso solo ipotizzare, com’è stato per me, che si sia voluto, in qualche modo, dire la propria su un genere letterario e cinematografico che in Italia è da sempre sottovalutato, ma che reputo in grado di coinvolgere e approfondire, anche attraverso la riflessione su tematiche universali: esistenza, vita, morte, amore. Tutto sullo sfondo di un’epidemia inarrestabile.
Cosa c’è nel futuro del Survival Blog?
McNab: Ci sono altri ebook (spin-off, espansioni etc etc) che usciranno senz’altro nelle prossime settimane. C’è anche una mole di dati e statistiche che mi stanno spingendo verso un secondo esperimento di questo genere. Non più il Survival Blog, ma senz’altro qualcosa la cui stessa esistenza sarà merito del suo predecessore.
Hell: Altre storie, senza dubbio. Altri eBook e di sicuro, ulteriori tentativi di scrittura collettiva.