Fino a quel momento gli uomini erano stati tutti maschi perchè Promèteo così li aveva modellati. Il malaccorto Epimèteo, dunque, vedendo arrivare quella dolce e bella fanciulla di cui non aveva mia visto l'eguale, se ne invaghì immediatamente e la fece sua sposa.
Nacquero così' le donne, ma quel che è peggio, Pandòra, non meno sventata del marito, aprì il suo magico vaso. Subito i mali ne traboccarono diffondendosi tra gli uomini, i beni si dissolsero invece in nebbia e nel vaso rimase solo l'ultimo di essi, la Speranza.
Narra il mito che l'inimicizia fra Zeus e gli uomini non finì per questo. Col tempo la razza umana divenne sempre più triste, gli uomini incominciarono a trucidarsi tra di loro con le guerre e si abbandonarono a delitti di ogni sorta. Zeus allora decise di sopprimerli annegandoli in un diluvio.
Ma Promèteo aveva un figlio, Deucalione, il quale aveva sposato la cugina Pirra, figlia di Epimèteo e di Pandòra. Deucalione fu dunque avvertito dal padre del disastro che minacciava l'umanità e si affrettò allora a costruirsi una nave nella quale entrò con la moglie non appena incominciarono a rovesciarsi dal cielo ondate di pioggia. Così Deucalione e Pirra sopravvissero, ma erano rimasti soli al mondo.
Si rivolsero allora alla dea Temi, la giustizia, chiedendo come dovevano comportarsi per far risorgere la razza umana, e la dea rispose:" Velatevi il volto e gettatevi alle spalle le ossa della grande ava!".
Deucalione capì che la grande ava doveva essere la terra, e le sue ossa le pietre. Si velò allora il volto, come gli era stato comandanto, imitato da Pirra, e i due sposi cominciarono a raccogliere pietre e a gettarsele dietro le spalle. Da quelle gettate da Deucalione sorsero nuovi uomini, da quelle di Pirra nuove donne. E una nuova razza umana popolò la terra.
*Zeus e le stirpi greche
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