Opporcavacca! e mò che minkia è l'enkir???
Immediata scatta la ricerca... ENKIR, codesto sconosciuto: google google delle mie brame, dimmi chi è questo enkir infame! Eccolo qui, il sito... tutto quello che avreste voluto sapere sull'enkir, e non avete mai osato chiedere :-D
Riferisco molto sinteticamente (per approfondimenti, leggere il sito... è perfettamente inutile stare a fare copia-e-incolla!): trattasi del più antico cereale del mondo, e già qui mi scatta la risata perché penso all'infinita diatriba, tutta squisitamente maschinfantile, io ce l'ho più lungo del tuo! non è vero! è più lungo il mio!!! Adesso la rivalità si estende ai cereali... prima era il kamut il più antico, con tutta quella bella favoletta (*) delle semenze risalenti ad almeno 4000 anni fa, prelevate dall'interno di una piramide e fatte germogliare per tornare a coltivarlo, e intanto, ogni volta che compri un pacco di kamut a un prezzo inverecondo, prima di tutto stai pagando il marchio registrato kamut, e poi, in misura minore, quello che c'è dentro il pacco... poi, apprendo che solina e saragolla, due tipi di frumento abruzzese autoctono, il primo tenero, il secondo duro (senza riferimenti alle rivalità maschili di cui sopra :-P ) sono, insieme al farro, altri cereali ancestrali - seppur non con un'origine millenaria come quella che hanno voluto spacciare per il kamut - in via di riscoperta, grazie al lavoro di agricoltori virtuosi impegnati in una rivalutazione della territorialità e biodiversità e loro conservazione... e ora salta fuori questo enkir, vabbé...
(*) altri chiarimenti sul kamut, la verità sulle sue origini e le sue proprietà si possono trovare su
Mettendo da parte i discorsi da Guinness dei Primati, il mio è più antico del tuo, mi sono soffermata su alcune caratteristiche che per me erano più importanti:
- biodiversità: OK
- tutela dell'origine: OK
- tutela della microeconomia agricola: OK
- biologico: OK
- provenienza italiana: OK
Un prodotto troppo perfetto per non provarlo! E dunque, complice anche il post della ricetta di pane azzimo che ho letto sul blog Ghiotto di Salute, mi sono messa alla ricerca di questa farina che, lo dico subito, non si trova in vendita dappertutto, e appena ho potuto comprarne un pacco, mi sono messa all'opera per realizzare questo precursore del pane come lo conosciamo oggi, senza lievito e senza lievitazione, che somiglia a una piadina (ma piadina non è!), semplice e buono, soprattutto in accompagnamento a formaggi e affettati. Io l'ho gradito particolarmente con la verdura, da provare con le cime di rapa... da urlo!
- 150 g di farina enkir
- 150 g di farina integrale biologica di farro
- 180 g di acqua (60% di idratazione)
- 1 cucchiaio d'olio evo (nella ricetta di Ghiotto di Salute non c'è, ma in quella sul pacco di farina sì ;-P )
- 1 cucchiaino di sale
Setacciare insieme le farine nella ciotola della planetaria, quindi fare una cavità al centro e versarvi l'acqua, l'olio e il sale. Cominciare a mescolare, prima con la frusta a K, poi, quando l'impasto inizia a fare i fili, col gancio.
Impastare finché la massa non diventi elastica che s'avvolga attorno al gancio, quindi fermare l'impastatrice, togliere il gancio, dare qualche piega con una spatola, coprire la ciotola con un canovaccio e lasciar riposare una mezz'oretta.
Scaravoltare l'impasto su spianatoia ben infarinata (l'impasto tende ad appiccicarsi, aiutarsi con un raschietto o tarocco) e staccare 5 palline da circa 100 g l'una.
Far arroventare una padella antiaderente sul fornello e stendere ogni pallina col mattarello, aiutandosi sempre con una spolverata di farina. Trasferire ogni disco di impasto nella padella arroventata e incoperchiare, facendo cuocere prima da un lato poi dall'altro. In cottura, il pane formerà le bolle... uno spettacolo entusiasmante (sì, lo so, mi entusiasmo con poco ;-P ). Cercare di non oltrepassare il giusto punto di cottura, o il pane azzimo diventerà troppo duro.
Una volta tolti dalla padella, cercare di aspettare che stiepidiscano un po' prima di addentarli. Non è facile, lo so, la raccomandazione è solo per evitare di ritrovarsi con ustioni di 3° grado in bocca! :-D
Oggi vorrei condividere questo spazio con La Gatta. Sì, è proprio così che è conosciuta, come La Gatta, protagonista indiscussa della serie di fumetti Due Cuori e una Gatta del geniale Stefano Gargano, aka Kaneda. Perché va bene Garfield e Simon's Cat, che sono star internazionali, ma anche noi abbiamo le nostre star belle e divertenti, e quindi ho deciso che, da oggi, anche per lei ci sarà un posto su questo blog felirockmangereccio :-)
Buona lettura!