Non ho comprato la solina da nessuna parte. Abbiamo una terra a Gessopalena, fuori paese verso Torricella Peligna. Siamo riusciti ad avere il grano da seminare e lo coltiviamo per uso personale. Mio padre ha tanti fratelli e sorelle. Mia zia ha il forno a legna. E così una volta a settimana. Oppure ogni 15 giorni panificano. Hanno fatto anche biscotti. Il grano originario da seminare lo hanno preso li verso l ' Aquila. La terra è a 900 m circa. Cresce in altitudine il solina.Ho chiesto a Maria Elena il permesso di raccontarvi questa semplice, piccola storia che trovo incantevole, ho allegato la sua foto poichè trasmette veramente questo modo così antico di fare il pane, in famiglia, con le proprie risorse. Se raccontassi a mia nonna questa storia sicuramente non si stupirebbe, mentre per me, per voi che leggete, sicuramente potrà essere stupefacente, imparare l'arte dell'auto produzione, della condivisione, che rendeva e rende le famiglie tutte più unite e felici, o perlomeno è così che immagino la famiglia di Elena, dove ognuno fa la sua parte e mangiano il pane caldo appena sfornato, insieme, in campagna.
Elena mi scrive ancora, dopo aver letto queste mie poche righe:
Grazie a te per aver raccontato la nostra storia. Diciamo che è un po un ritorno alle origini ed un rimanere legati alle proprie radici contadine e ad un forte legame con la terra e la montagna. Si vive in città, ognuno con la propria professione ma senza dimenticare da dove si è venuti, da quella casetta li a Calderai di nonnoGrazie Elena, per aver condiviso con me questo spaccato di civilità contadina.
Pietro.
Se avete storie simili da raccontarmi, ecco la mia mail: stefycunsy@live.it le condivideremo con piacere nel web.