Nonostante queste prove la sua teoria fu ritenuta bizzarra e non venne accettata. Questa bocciatura è dovuta alle poche disponibilità di mezzi e conoscenze che si avevano ad inizio ’900, per cui Wegener non potè spiegare come e perchè Pangea si divise in vari continenti e quale fosse la causa di questi spostamenti successivi. Oggi, con lo sviluppo di strumenti e tecnologie, si è potuto dimostrare ciò che lo scienziato tedesco affermava, anzi, la teoria ipotizza anche l’esistenza antecedente di altri supercontinenti. A partire da 3 miliardi di anni fa (i valori sono approssimativi), abbiamo in successione:
Ur (3 Miliardi anni fa )
Kenorland (2.7 Miliardi anni fa)
Nema (1.8 Miliardi anni fa)
Columbia (1.8 – 1.5 Miliardi anni fa)
Robinia (1.1 Miliardi – 750 Milioni anni fa)
Pannotia (600 – 540 Milioni anni fa)
Oldredia (418 – 380 Milioni anni fa)
Euroamerica (300 Milioni anni fa)
Pangea era circondata da un vasto oceano Panthalassa, mentre l’ampia
Chistopher Cotese, geologo americano creatore del progetto Paleomap, premettendo che i suoi studi si basano sull’esame dei cambiamenti tettonici passati, essendoci ad oggi ancora troppe incognite su i sudetti cambiamenti riportati al futuro, ipotizza che, fra 250 milioni di anni, i continenti si riuniranno formando Pangea Ultima. Le Americhe entreranno in contatto con l’Africa più a sud del periodo Triassico – Giurassico, con la Patagonia che si unirà all’Indonesia. Internamente si formerà l’Indo Oceano Atlantico (residuo dell’oceano Indiano e Atlantico). L’Oceno Pacifico circonderà Pangea Ultima, mentre l’antartide, si unirà con l’Australia, formando il nuovo Polo Sud.
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