Panic!

Creato il 17 luglio 2012 da Gloutchov
E' strano scrivere un post di questo tipo quando, solo pochi giorni fa, vi ho proposto due ebook correlati alla saga de 2MM. Il fatto è che sto attraversando una fase che mi preoccupa sul serio, e che voglio condividere con voi per sfogare un attimino l'amarezza.
Ecco il problema: Scrivo... ma non mi piace quello che scrivo.
Qualche giorno fa ho introdotto per la prima volta H-Asteroid, un progetto di narrativa sci-fi che vorrei avviare a settembre, e a cui sto già lavorando da qualche tempo. Ecco... tutto nasce da qui, o da un po' prima di "qui".
H-Asteroid, pur non essendo ancora nato, sta già vivendo una travagliata esistenza embrionale. Ho già pronti tre episodi... non vi anticipo nulla... e sto lavorando al quarto. Questo "quarto episodio" è il problema. L'ho già scritto tre volte, e buttato all'aria tre volte. Scrivo solo schifezza. Per di più vado fuori dai binari che mi ero posto per il progetto, e che tanto mi avevano entusiasmato.  Mi spiego peggio... capitemi, è dura parlare di un argomento di cui non si vuole fare alcuna "vera" anticipazione... però provate a seguirmi.
Ho l'idea. Mi piace. Devo solo scriverla. Il binario impone che questa idea si focalizzi su una determinata chiave di lettura. Ok. L'ho già fatto prima. Non è un problema... e invece lo è, perché mentre scrivo il racconto le mie dita deviano dal binario principale e sfociano in un qualcosa che... perde significato. Fa schifo! Cancello. Mi concentro. Riparto. l'idea mi piace. Io voglio scrivere questo racconto. Tento un approccio diverso. Scrivo due pagine, è la strada giusta. Poi ecco che di nuovo deraglio. Arrivo a ventitremila battute e mi fermo dicendo «Che diavolo sto facendo?». Niente da fare. Respira Glauco, prova a distrarti. Ecco che arriva 2MM a distrarti. Escono due racconti (qui e qui) che davvero mi piacciono. Wow! E' il momento. Conto alla rovescia. Dita sulla tastiera. Motore caldo. Via! Ma niente da fare... questa volta arrivo quasi a trentamila battute prima di capire che sto andando alla deriva. Mollo il colpo. Butto via. Aiuto!
Il problema è che neppure volevo farlo, H-Asteroid. O meglio, prima di H-Asteroid c'era in programma una roba tutta diversa. 
C'era Gionata Guastaferro, avventuriero oltre i confini del mondo. Una sorta di Steam-IndianaJones, dove però Gionata assomigliava più a Sherlock Holmes, mentre Indiana Jones era più adatto al fratello maggiore di Gionata... ma questi sono solo dei blà blà blà! Ambientazione ucronico-ottocentesca dove la fonte di energia non è il vapore (però il suffisso Steam fa tanto fico, no?), bensì il magnetismo naturale del pianeta (con qualche fronzolo narrativo che va a modificare i valori naturali del nostro pianeta, è possibile, no? Lo stesso Simmons lo sfrutta per far funzionare i VEM e i tappeti volanti Hawkings).
Caspita! Ero davvero eccitato dall'idea. Avevo scritto addirittura un cinquantamila battute tutte d'un fiato. Poi mi sono fermato. Ho riletto. E mi sono accorto che nelle ultime quindicimila non accadeva nulla... era un piatto rimpallarsi di robe inutili tra Gionata e il fratello. Ero impantanato. Così l'ho messo in fresco e ho deciso di staccare la spina. Mi son detto: «Dedicati a qualcosa di più semplice... forse sei stanco... hai troppi pensieri per un progetto così ambizioso». Bene! Gionata va in frigo. Provo a tornare alla fantascienza. E' tanto che non scrivo fantascienza. Perché non scrivere qualche racconto di fantascienza? E mi viene l'idea di H-Asteroid.
Mi piace come idea. Potrebbe uscirci una bella saga come quella di MB, ma completamente diversa da MB. Ci provo. Che ci rimetto a provare? E mi escono questi "primi" tre racconti, uno in fila all'altro. Son carico come una molla. Il progetto funziona, gira nella mia testa, «Si... Può... Fare!».
E invece sono di nuovo nel pantano! Ma che succede? Aiuto!

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