Panicale: con il bilancio preventivo per il 2012 arrivano pesanti aumenti per i cittadini

Creato il 02 luglio 2012 da Goodmorningumbria @goodmrnngumbria

E’ stato discusso, a Panicale, in un Consiglio Comunale in forma ridotta, forse per la concomitanza della semifinale degli europei, il bilancio preventivo per il 2012. E’ certo questo l’atto più importante a cui è chiamato a decidere l’assise consiliare e, anche quello nel quale si dovrebbero sintetizzare i programmi di breve e medio periodo e, ancora una volta questa Amministrazione Comunale ha dimostrato tutti i limiti di chi con una completa assenza di programmazione e di strategie, non ha un progetto chiaro, ma vive nell’improvvisazione, quella stessa improvvisazione che ormai da anni porta a distruggere anziché costruire. Ciò, per fortuna, negli ultimi tempi, è opinione non solo del nostro gruppo di opposizione, ma anche di larga parte dei cittadini, che si vedono, ogni anno aumentare l’imposizione fiscale senza l’ombra di un minimo processo di razionalizzazione dei costi, ed è quello che è avvenuto anche in questo bilancio preventivo per il 2012. L’IMU ai massimi livelli, per gli immobili diversi dalla prima casa che, non possono certo essere considerati solo gli immobili a disposizione delle persone benestanti che si possono permettere il mantenimento di case a disposizione al mare o in montagna, ma casa diversa dalla prima è anche quella data in comodato d’uso ai parenti, o è l’immobile usato per la propria piccola attività imprenditoriale, ed è anche in questi casi che l’aliquota applicata sarà ben il 9,8 per mille con una base imponibile dilatata del 60%. Molto penalizzate le attività, a partire da quelle turistiche, a quelle industriali, artigianali e commerciali IMU che aggraverà un bilancio già molto pesante per effetto della crisi economico finanziaria in atto a livello nazionale e locale. Comunque l’Amministrazione panicalese si è avvicinata al massimo consentito anche nel fissare l’aliquota della prima casa pari a ben il 5,5 per mille nettamente al di sopra dei comuni limitrofi, Piegaro per esempio ha fissato l’aliquota prima casa al 4,5. Ad appesantire la situazione abbiamo poi anche l’aumento dell’addizionale IRPEF che di fronte ad una prima esenzione fino ai diecimila euro lordi di reddito, poi diventa dal 6 al 7,8 per mille a scaglioni, ma anche sugli stipendi base che hanno un lordo dai 15 ai 35 mila euro, che sono quelli medi di impiegati ed operai, abbiamo un incremento di uno o due punti. Per non parlare poi dei servizi a domanda individuale e nettezza urbana, laddove si tende a coprire i costi che si dilatano ogni anno anziché tendere a razionalizzare. Di fatto quando il comune restituisce qualche cosa ai cittadini le entità sono veramente irrisorie ed insignificanti come nel caso degli incentivi alla raccolta differenziata. In aggiunta a tutto questo si continuano a mettere cifre per le multe. Non c’è un minimo sforzo che possa tendere alla razionalizzazione dei costi. Gli sprechi non si tagliano e per mantenere gli sprechi occorre mettere sempre mano nelle tasche dei cittadini. Le tasse e le tariffe che non sono state aumentate sono già ai massimi livelli, ci sono poi gli aumenti indiretti quali quelli per effetto delle variazioni al PRG che aumentano le cubature e quindi le basi imponibili ai fini IMU, la stessa cosa è avvenuta per la TARSU con la scelta di tassare anche le aree scoperte e i parcheggi delle aziende che portò un recupero qualche tempo fa di oltre 500.000,00 euro. Dall’altra parte però si aumentano stipendi ai responsabili e si continuano a spendere soldi per opere inutili,.

Francesca Caproni



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