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Panizza was founded in 1879 and is an Italian brand, or, as I should say, it is Made in Tuscany.
You probably already know that I love hats, and last time I wrote about Pitti Immagine a hat designer was in my blog. This time I’ll write about Panizza.
Panizza was founded in 1879 by Giovanni Panizza, who is the leader of a dynasty of hatters. when he riteried to private life, he left the business to his partner, Natale Gamba, whose children and grand children (and grand grand children) have continued to successfully run the hat factory to the present day.
Today the work is carried out in Montevarchi.
The Panizza hats that I saw at Pitti 87 are in felt. Which are the peculiarities of this material? Not everybody knows that this fabric is solid, smooth, light and waterproof. All this thanks to the making of the fabric and to its fibres, that are a combination of long and short ones.
Specifically, the 4-5 stages of the making of a Panizza hat are: stiffening, brimming, pouncing, finishing, packaging. It’s in the finishing that we can recognize a hat’s personality. Not only a stylish accessory, but a concept.
The hats I saw at Pitti 87 have names that remind of some Opera’s characters and those that I liked most are namend after Papageno and Papagena, from Mozart’s The Magic Flute.
Segue testo in italiano
ITA
Panizza è un brand Made in Italy, anzi Made in Tuscany. Sapete che sono un’appassionata di cappelli, e la volta scorsa avevo già parlato di un brand toscano conosciuto al Pitti. Ma stavolta si parla di Panizza.
Questa ditta esiste dal 1879 da Giovanni Panizza, che è a capo di una vera e propria dinastia di cappellieri. Quando si è ritirato a vita privata, ha lasciato il business nelle mani del suo partner, Natale Gamba, I cui figli, nipoti e pronipoti hanno continuato a portare avanti il lavoro con successo fino ai giorni nostri.
Attualmente la lavorazione avviene a Montevarchi, in Toscana.
I cappelli Panizza che ho visto al Pitti sono tutti in feltro. Che caratteristiche ha il feltro? Forse non tutti sanno che è un materiale solido, liscio, leggero, impermeabile all’acqua . Tutto questo grazie alle sue fibre, che sono sottili e singole, e vengono intrecciate, non sono cioè singole e ritorte come per altri materiali. Questi cappelli quindi sono speciali per morbidezza, leggerezza al tatto e resistenza al tempo.
In breve, come si fa il feltro? Ci sono 5 fasi: informatura, cerchiatura, rasatura, guarnitura, imballo. È nella guarnitura che vedi la nascita del cappello più fashion! Qui viene dato loro il carattere che un cappello così deve avere. Non indossi solo un accessorio, indossi un’idea.
I modelli visti al Pitti 87 sono caratterizzati dai nomi dei personaggi dell’opera. I due che ho preferito li ho amati evidentemente non a caso: sono Papageno e Papagena, i protagonisti de Il Flauto Magico di Mozart…
Panizza 1879