"I mandarini sono l'essenza della vita..." Christopher Mccandless (Emile Hirsch) dal film Into the wild - nelle terre selvagge, 2008
Secondo dessert usato per comporre il mio trittico al mandarino. Continuo a rimanere affascinata dal sapore fresco e piacevole del mandarino anche quando viene cotto, raffreddato, trattato... ho provato a sposarvi insieme della radice di zenzero fresco ed è stato veramente azzeccato.
INGREDIENTI:
per 4 persone
- 170 g di centrifugato (o succo) di mandarini
- 130 g di panna fresca
- 60 g di zucchero
- 6 g di gelatina in fogli
- una radice di zenzero fresca
- una noce di burro
- 2 cucchiai di zucchero di canna integrale
- Moscato Passito di Noto
- Traminer dell'Alto Adige aromatico
- Ramandolo di Udine
PROCEDIMENTO:
1° step: la panna cotta
Il procedimento è il solito e classico. Io mi ero preparato il centrifugato, perché mi era rimasto dal curd di mandarini, dove ho spiegato perché l'avessi centrifugato e non spremuto. Ovviamente ripeto che chi non avesse la centrifuga può tranquillamente usarne il succo spremuto.
Metto la gelatina ad ammollare in acqua fredda per 10-15 minuti, nel frattempo in un pentolino scaldo la panna con lo zucchero a fiamma dolce. Non è necessario arrivare all'ebollizione, mi basta scaldarla quel tanto che serve per sciogliere la gelatina.
Quando è tutto pronto prendo i fogli di gelatina dall'acqua e li strizzo bene, poi li metto nel pentolino e con una frusta mescolo fino a che sia la gelatina che lo zucchero non sono ben sciolti. Spengo la fiamma e aggiungo il succo di mandarini. Mescolo molto bene e verso o in stampini individuali o in uno stampino unico. Io amo molto gli stampini individuali, perché la porzione viene carina e pulita. Tagliare a fette la panna cotta alle volte è un impresa e le fette si rovinano tutte. Quindi ho fatto raffreddare un poco gli stampini fuori dal frigo poi dopo una mezz'ora li ho messi in frigo a rassodare bene.
La cosa curiosa è che mentre si raffredda, la panna cotta si divide, lasciando in basso una parte del succo di agrume. Un figurone! Non sapevo nemmeno che sarebbe successa questa cosa, e tutti a chiedermi come l'avevo fatto, ma che bella invenzione, ecc.ecc.ecc. Per un attimo ho avuto un momento di gloria (immeritato perché non immaginavo questa cosa) ma è stato divertente, poi ho comunque spiegato ai miei amici che non era voluta ma è stato casuale.
2° step: lo zenzero caramellato
Nel pomeriggio ho preparato lo zenzero caramellato. A casa mia lo zenzero non manca letteralmente mai, è una radice che amo molto e adoro specialmente col pesce. Ne ho preso un pezzetto e l'ho tagliato a fettine sottili.
Ho messo sul fuoco un pentolino con dell'acqua, appena è arrivata a ebollizione ho messo le fettine di zenzero e le ho fatte bollire per 15 minuti circa. Le ho scolate, ho buttato l'acqua, ne ho aggiunta altra fredda, ho rimesso il pentolino sul fuoco e appena è arrivato a ebollizione ho messo di nuovo le fettine, e ho proseguito per altri 15-20 minuti. Questi passaggi sono necessari per addolcirne un poco il gusto troppo forte, ricordiamo che lo serviamo con una delicata panna cotta e rischierebbe di soverchiarla.
Dopo che abbiamo fatto queste operazioni, scoliamo le nostre fettine e mettiamo in un pentolino antiaderente la noce di burro. La facciamo sciogliere sul fuoco, mettiamo le fettine di zenzero, le ripassiamo per qualche minuto poi versiamo due bei cucchiai colmi di zucchero di canna integrale, e sempre mescolando facciamo caramellare bene il tutto. Non ci vorranno più di 5 o 10 minuti. Una volta pronte, le mettiamo su un piatto in attesa di assemblare il tutto.
3° step: impiattiamo
E' arrivato il momento di servire il dessert. Togliamo la nostra panna cotta dagli stampini e mettiamola nei piattini di servizio, prendiamo qualche fettina di zenzero caramellato e irroriamolo col restante zucchero che è rimasto nel pentolino, che grazie al burro non si sarà indurito. Poi godetevi i complimenti!