Ieri sono arrivato a lavoro con un’ora di ritardo per via di uno svincolo chiuso a causa di una macchia d’olio e per la conseguente coda chilometrica che tale blocco ha generato; così mi sono detto: – sarebbe stato bello se quei meravigliosi pannelli a led piazzati sulla statale mi avessero avvisato della chiusura; avrei potuto fare un percorso alternativo ed evitare l’ingorgo -. Invece no, i pannelli sono lì a dare bella mostra di sé proponendo informazioni interessanti quanto un discorso di Beppe Grillo: “La velocità è causa degli incidenti”(non è vero ma ci credono), “Non parlare al cellulare alla guida” (meno male che posso almeno chattare su Facebook), “Non guidare in stato di ebrezza” (oh porca… mi hanno beccato), “Il bucato viene meglio con la Magic Wash Ball, e non si inquina” (no, questo me lo sono inventato); senza parlare delle simpatiche statistiche tipo: “Il 60% degli incidenti è causato dalla velocità”, “Il 30% degli incidenti è causato da distrazione”, “Il 40% degli incidenti è causato dall’alcol”… oh cazzo siamo già al 130%!
Intanto la vita continua, così, questa mattina, mi rimetto in macchina e memore dell’ingorgo di ieri ero giusto lì che pensavo se fosse il caso di fare un percorso alternativo, certo avrei perso quei dieci minuti in più, ma tutto sommato… ad un certo punto, come un miracolo, il pannello luminoso mi dice “SS.16 chiuso svincolo per Foggia”, quasi commosso cambio strada per aggirare l’ostacolo e prendere un altra uscita, così fra complanari, sottopassi e ponti passo sopra lo svincolo maledetto e… ma cazzo è aperto! Il pannello non era aggiornato!
Non mi resta altro da fare che togliere Radio 24, mettere i Ramones a palla e proseguire per la mia strada riflettendo sull’inutilità dei tabelloni luminosi e sul concetto, tanto in voga, di spending review. Già vi vedo dare addosso all’impiegato statale che ha dimenticato di aggiornare il cartello, va così di moda, in realtà, sono pronto a scommettere, non c’è nessuno incaricato di gestire i pannelli ma solo qualche povero cristo di buona volontà che ha imparato come funzionano quelli affari e viene chiamato a intervenire in caso di emergenza da qualche forza di polizia, salvo poi non essere avvisato ad allarme cessato.
Molti progetti, che vedono un cospicuo investimento, come può essere l’installazione di pannelli a messaggio variabile lungo una strada statale, purtroppo, sono finanziati solo per la fornitura e posa in opera, magari con fondi europei, ma non c’è nessun capitolo di spesa per la loro costosa gestione e manutenzione, con l’inevitabile effetto, finito il periodo di garanzia, quando va bene, di avere tanti inutili relitti tecnologici ad infestare strade e città. La verità è che troppo spesso mancano le risorse, all’interno della Pubblica Amministrazione, economiche ma sopratutto umane, per far decollare, realmente i tanti progetti che vengono avviati e che cambierebbero il volto di questo paese se solo fossero adeguatamente seguiti e le cose non potranno fare altro che peggiorare visto che il ricambio generazionale e l’inserimento di nuove forze, considerando i nuovi traguardi pensionistici, avviene e avverrà sempre più col contagocce. Per come la vedo io, l’unica soluzione è di orientare i progetti verso sistemi autoconsistenti o che si appoggino, per reperire i dati, a strutture di terzi o sociali. Nel caso dell’esempio, collegare un social network come Waze a dei pannelli a messaggio variabile, pur con i dovuti sistemi di sicurezza per evitare abusi, potrebbe creare un sistema di messaggistica orientata all’utenza della strada che non avrebbe (quasi) bisogno dell’intervento umano.
Beh, chissà domani quale magnifica, nuova, massima potrò leggere sui miei tabelloni luminosi, andando a lavoro…