30 giugno 2012. È questa la fatidica data entro la quale le aziende produttrici di pannelli fotovoltaici dovranno aderire a un sistema o a un consorzio che ne garantisca il riciclo.
Questo perché i pannelli fotovoltaici sono stati recentemente inclusi anche nella direttiva europea sui Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee). L’art. 11.6(a) del decreto ministeriale 5 maggio 2011, il cosiddetto IV Conto Energia, cui si aggiunge anche l’indicazione dell’Unione Europea, prevede che i produttori di moduli fotovoltaici forniscano ai loro clienti garanzie sul riciclo dei pannelli per poter accedere agli incentivi previsti.
Dovrebbe così aver termine il paradosso secondo cui ciò che era stato costruito per favorire l’ambiente, una volta fuori uso finiva con l’inquinarlo ancora di più.
E la notizia è tanto più significativa in quanto in Italia, nel gennaio 2012, sono stati superati i 330.000 impianti in esercizio.
Impianti che, una volta a fine vita, potranno comunque apportare benefici: da essi, infatti, si possono ricavare vetro, alluminio ma soprattutto indio, gallio, selenide, a rischio di esaurimento per la richiesta esponenziale. E in un’ottica di medio periodo, recuperare questi materiali su larga scala permetterà di poter attingere a una piccola “miniera” di tali materie, riducendo ulteriormente le emissioni di CO2 e il consumo di energia.
[foto da notizie.liquida.it]
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