Parigi è haute couture, non fashion.
Parigi è joie de vivre, non romanticismo.
E’ una capitale dalla reputazione ben precisa…che ogni giorno lotta per scrollarsela di dosso.
Tunes
Walls are dancing
Tripudio di colori a ritmo di musica è quello dipinto da MWM sul ritmo di Monsieur Monsieur, tutto rigorosamente shakerato in accento francese, ripercorrendo i muri di tre città-emblema.
Marsiglia, la prima, e i toni sono caldi. Lione, la seconda, forme fredde e meno spigolose.
La Capitale, infine, un riassunto delle due: dal punto di vista musicale, artistico. Ma, forse (e perché no) anche culturale.
Architecture
Hermitage Plaza di Manhattan by Foster+Partners
Viaggio nel futuro, più precisamente: viaggio nel 2016. Un corto di Foster+Partners ci offre uno scorcio su un progetto che coinvolgerà Piazza dell’Hermitage, nel cuore de La Defence, nella capitale francese.
Quando il progetto verrà completato le due torri saranno le due più alte di tutta l’Europa Orientale, ben 323 metri di futurismo e marketing digitale, in anticipo di 5 anni sulla tabella di marcia!
Printed Matter
Logo Tourist by Risto-Jussi Isopahkala
Funziona così, infondo, almeno nel campo della comunicazione. Come si chiama quella figura retorica in cui la parte indica il tutto?
Sineddoche, si chiama sineddoche ed è un po’ quello che ha fatto Risto-Jussi Isopahkala con questo progetto: Logo Tourist.
L’idea è quella di sostituire la realtà monumentale, cioè il simbolo tangibile di una città, con i simboli della realtà mediatica, brand e loghi. Il risultato è una città fatta di stereotipi, idee e non più monumenti. Le città, infondo, e Parigi prima di tutte, sono catalizzatori di consumi, centri mediatici del marketing specializzato e settoriale.
Ergo, i monumenti sono pubblicità.
Movies
Parmi Les Vivants
Parmi Les Noir è un noir, appunto, almeno questa è l’idea di base.
Si tratta di uno short movie in bianco e nero con protagonisti due giovani ladri “belli e impossibili” alle prese con un grosso bottino.
L’atmosfera è quella bohemien dei tardi anni Sessanta, macchine lucide, ritmo anni Venti.
Per capire, e neanche troppo bene, che ruota tutto attorno ad una campagna pubblicitaria per una gioielleria, la Broken English Jewelry.