I verdetti sono quasi tutti già più o meno definitivi, anche se di ufficiale c'è per adesso solo la retrocessione del Mont de Marsan, aritmeticamente certificata dalla netta sconfitta subita a Bordeaux nella 22' giornata. Ah, di quasi ufficiale c'è anche il nome della promossa diretta dal ProD2 che rimpiazzerà i Landais: sarà quasi certamente U.S.O. Rugby Oyonnax, club della regione Rodano-Alpi (Lione) al confine svizzero-savoiardo, che gode di 19 punti di vantaggio sulla seconda a 5 giornate dalla fine. Quanto alla seconda retrocessione, l'Agen è oramai in terapia terminale dopo le sconfitte a Castres e Clermont, staccato dalla terz'ultima UBB di 14 punti con 15 ancora disponibili.
Su in alto, relative sicurezze per le prime due che salteranno direttamente alle semifinali: Tolone e Clermont godono di nove e sette punti di vantaggio sulla terza. Entrambe larghe vincitrici in casa nel turno, in quello precedente avevano perso entrambe nei territori baschi: sono entrate in modo conservativo, con quel vantaggio basta vincere in casa e piazzare qualche colpo in trasferta senza troppo affannarsi, che il bello arriva tra poco.
Più tosta la questione per gli importanti terzo e quarto posto, che danno il diritto a quarti di finale in casa: Tolosa respira meglio con 10 punti di vantaggio sulla quinta dopo le vittorie sulle parigine e anche Castres quarta prova a staccarsi da quelle sotto grazie a due vittorie in fila.
Quinto e sesto posto, strapuntini per i quarti di finale fuori casa, sono condivisi a pari punti tra Montpellier e Racing, staccati di tre punti dai Tarnais; se i mediterranei sono ripartiti con due vittorie, i parigini iniziano a sentire l'affanno e dopo una vittoria stretta in casa con una concorrente diretta, hanno interrotto nel fine settimana scorso una striscia di dieci vittorie, perdendo per un punto col Tolosa, sempre in casa.
L'eterna pretendente a un posto nei playoff nell'ultima decina di turni ha visto molto ridimensionate le speranze: sconfitte per l'USA Perpignan prima a Parigi sponda Racing, poi in casa di un punto da parte di Castres, i catalani si trovano ora staccati di sei punti dal paradiso, ma non tutto è ancora perduto. Chi vorrebbe ancora crederci against all odds (12 punti di distacco dal sesto posto) è Biarritz, risvegliatasi alfine grazie a due vittorie casalinghe su Clermont e Grenoble. Mai sottovalutare i baschi, da 13 anni filati si son sempre qualificati alla Heineken Cup in un modo o nell'altro.
Le altre "intermedie" - Grenoble appunto, Stade Francais, Bayonne, la oramai tranquilla Bordeaux - vivacchiano navigando a vista tra sconfitte esterne e qualche vittoria casalinga. Se per il club del Delfinato c'è da esser tutto sommato contenti per un primo Top14 passato in medio alta classifica, per Bayonne pare che finalmente i tempi cupi siano finiti e i Girondini possono tirare un bel respiro di sollievo e ringraziare la leadership del recuperato Camille Lopez, invece i parigini di Sergio Parisse, contenti dopo l'ennesima stagione anonima non possono proprio essere; si pensava che la nuova proprietà desse l'impulso che il club merita, invece impera la cautela negli investimenti. Si punta per il futuro in Gonzalo Quesada, allenatore mollato dai cugini e autore di una gran bella seconda parte di campionato.
Servirebbe anche qualche bel colpo di mercato, che però non pare sarà all'altezza degli annunci che corrono per l'altra metà di Parigi, dove Jacky Lorenzetti insiste a fare da contraltare a Mourad Boudjellal del Tolone. Quest'ultimo comunque stavolta mette il piede sul freno, si apur dopo l'arrivo di Danie Roussow e il reclutamento di Bryan Habana, pronunciando un alto e forte "no grazie cari Tigers, non sono Paperon dei Paperoni, Castrogiovanni a quelle cifre ve lo tenete", provocando l'immediato "stavamo solo scherzando, parliamone" degli spaventati inglesi. Per lo Stade comunque sta per passare il penultimo treno: i quarti di finale di Amlin Euro Challenge contro Bath.
La sfida più lunga del panorama rugbistico mondiale prosegue, aldilà di posizioni apparentemente salde: forse proprio per la defatigante lunghezza e perché il panorama vede solo tutte e sempre partite molto combattute, alla fine emergono più o meno sempre le stesse, quelle che hanno imparato a risparmiarsi pur senza mai mollare in un contesto ad altissima intensità.
Le prime tre squadre nelle statistiche sono Tolone (miglior attacco), Clermont (miglior difesa, più mete segnate), Racing (meno mete subite) ma anche Tolosa e Castres sono presenti nei piani alti delle cifre. Sul campo individuale, anche qui paga l'esperienza: Jonny Wilkinson è leader dei marcatori superando Rory Kockott mentre sale James Hook; metaman è tornato dopo l'assenza Napolioni Nalaga, 13 mete segnate contro le nove dei secondi Fofana e Clerc.
Prendiamo a paradigma delle intensità in gioco l'esempio Perpignan - Castres dell'ultimo turno, terminata 20-21 con due mete per parte: 141 placcaggi degli ospiti contro 160 passaggi alla mano dei padroni di casa!
Sfide all'ultimo sangue, rivalità storiche, grandi campioni, giovani reclutati da tutte le (ex) colonie a mo' di nuovi gladiatori: la ricetta per richiamare pubblico, stampa, tv e le inevitabili code polemiche quando c'è interesse di massa, e quindi flussi finanziari. Uno schema che può risultare un po' "artificiale" nei tempi del culto consolatorio delle "decrescite felici" e dei "kilometri zero" ma che è invece più semplicemente un esempio di spirale virtuosa, fin che regge, secondo i canoni di un mondo darwinianamente regolato non solo nell'evoluzione ma anche nei flussi delle risorse finanziarie e umane. Piaccia o meno, o risulti politicamente poco corretto per le mentalità mainstream correnti. Dopotutto cos'è lo sport ad alto livello, se non un mix tra competizione e spettacolo? Il resto si chiama fitness, è altra cosa.