
Ci sono dei libri che prendi dagli scaffali della libreria senza leggere la quarta di copertina, senza alcuna informazione, perché lo scrittore, in sé, è garanzia; perché da tempo leggi i suoi libri e sai cosa troverai, e la cosa si ripete così da anni. Sai dell’uscita del libro, vai in libreria, lo compri e torni a casa desideroso di appagare l’astinenza dal piacere; come quando ti appresti ad assaporare un piatto tipico, ne conosci il sapore e quel che ti aspetti è lo stesso gusto, quello di sempre, non è abitudine, no, quella mai, altrimenti non ci sarebbe più piacere. È più voglia di qualcosa che conosci, che sai essere in linea con i tuoi gusti, e che si rinnova ogni volta. Questa volta, caro Benni, mi sono trovato spaesato, non c’erano i soliti personaggi che, benché fantasiosi, riesci a rendere, grazie alla tua maestria di scrittore, veri; non c’erano le invenzioni mirabolanti, gli espedienti letterari, che fanno di te uno scrittore unico, nel panorama italiano e non solo. Pantera doveva essere una sceneggiatura per un cortometraggio e ancora lo è, poi dalle prime pagine forse poteva nascere un libro, dice Benni, da qui la collaborazione con Luca Ralli per le illustrazioni. Forse era meglio che rimanesse solo materiale per il cinema.
La storia di Aixi è quella più riuscita ma siamo lontani dagli standard che ci si attende da Benni. Tanto per capirci nel primo racconto c’è un cieco che seduto sul lato lungo di un biliardo riesce a “vedere” il gioco di ogni giocatore sui 42 “smeraldi verdi” della sala, si chiama Borges, su dai…
Pantera di Stefano Benni
Editore: Feltrinelli
Collana: I narratori
Anno di pubblicazione: 2014
Pagine: 106