Paola Ferrari contro Le Iene: "Devo tutelarmi, è vergognoso" (Corriere della Sera)

Creato il 20 gennaio 2014 da Nicoladki @NicolaRaiano
Uno scherzo non proprio riuscito si è trasformato in un bizzarro incidente diplomatico tra Rai e Mediaset. Protagonisti Paola Ferrari e Stefano Corti, il «twerkatore» delle «Iene». Ieri pomeriggio, l'inviato del programma di Italia 1 si è presentato in mutande all’ingresso dalla sede Rai di Milano e si è avvicinato alla conduttrice della «Domenica Sportiva» che però avrebbe frainteso lo scherzo, vivendolo come un’aggressione.
A fare il primo drammatico racconto dell'incidente il vice direttore di Rai Sport Maurizio Losa: «Paola è riuscita a stento a divincolarsi, pensando fosse un tentativo di aggressione visto che questo personaggio la strusciava da dietro. Nel palazzo è svenuta rimanendo sotto choc per ore». Losa, con il direttore Mauro Mazza, ha espresso la «vicinanza e solidarietà di Rai Sport» e ha chiesto le «pubbliche scuse» delle «Iene». La giornalista è pronta a dare battaglia: «Domani (oggi, ndr) vado a denunciarli per sequestro e aggressione»., poi è andata in onda con la «Domenica Sportiva»: «Ma avrei capito se fosse stata impossibilitata a farlo — ha commentato Losa —. Mi hanno chiamato subito dopo l’accaduto, un medico la stava soccorrendo. Quando l’ho vista era sotto choc. E’ molto grave quanto successo». Possibile che la conduttrice si sia così spaventata anche se c'erano altre persone e le telecamere? «Pensava fosse un maniaco ed era basita dal fatto che nessuno le desse una mano. Qualsiasi donna nel 2014 è legittimata a pensar male». Del fatto è stata informata la direzione generale della Rai e Losa ha annunciato che «le iniziative che prenderà l’azienda saranno più chiare nelle prossime 24 ore» anticipando di essere pronto ad usare i filmati delle telecamere di sorveglianza della Rai.
Davide Parenti, autore delle «Iene», è stato però più veloce e già ieri sera ha pubblicato su Facebook il video dell’accaduto (durata: 39 secondi). «Sono state dette cose gravi, volevamo dimostrare quanto successo e così abbiamo pubblicato la ripresa fatta con il telefonino», spiega. Proprio il video ha fatto cambiare idea a Paola Ferrari: prima non voleva querelare «per non fare pubblicità alla trasmissione. Ora invece devo tutelarmi, è vergognoso».
Niente scuse dunque Parenti? «Ci spiace se la signora Ferrari si è spaventata e le chiediamo scusa, ma non ci capacitiamo. Proprio per far capire quanto è accaduto — quanto siamo stati offensivi, pericolosi e maleducati — abbiamo pubblicato il video». La Rai potrebbe usare i suoi filmati… «Giusto. Non vogliamo scappare dalle nostre responsabilità. Facciamo i funamboli, c’è il rischio di cadere dal filo. Uno scherzo può non essere gradito. Ma di fronte a certe accuse, siamo i primi a voler documentare come abbiamo sbagliato».

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