Mi stanno molto a cuore le politiche sociali relative agli anziani, ai disabili, ai giovani, ai nuovi cittadini, alle associazioni: una città non è fatta solo di case ma principalmente di cittadini, che soprattutto ora, al culmine di una grave crisi economica, hanno bisogno di politiche che li aiutino a superare i problemi quotidiani ed a vivere meglio, anche attraverso un ricorso più ampio alle splendide associazioni di volontariato che ci sono sul territorio, che potrebbero operare meglio mettendosi in rete. Inoltre, come insegnante, sono molto sensibile alla situazione di disagio che si manifesta in molti giovani, che andrebbero aiutati in modo più forte dalle istituzioni, anche perché questo disagio può sfociare in abbandono scolastico e casi di bullismo, sempre più frequenti nella nostra città. Le tematiche dell'ambiente mi appassionano e, oltre a partecipare al comitato Acqua Bene Comune, negli anni passati mi sono interessata del problema delle cave, numerose sul nostro territorio. Sono fermamente convinta che anche il rispetto e la cura del nostro ambiente possano portarci fuori da questa crisi. Sono per una raccolta differenziata più ampia, per il trattamento a freddo dei rifiuti, per un lavoro di ripristino dell'equilibrio idro-geologico compromesso nel nostro territorio, per una politica di risparmio energetico, anche tramite l'educazione alle nuove generazioni. Altro punto che ritengo importante nel mio programma, l'accoglienza e il rispetto verso i nuovi cittadini veronesi: penso che dovrebbero partecipare alle più importanti decisioni sul futuro della città e interagire in modo più completo con i veronesi “di vecchia data”.
Perché Verona nonostante gli eventi culturali che offre rimane una città provinciale?
E' una città provinciale perché non è inserita nelle grandi politiche a favore dei cittadini che possiamo trovare in altre città europee, per quanto riguarda appunto gli aiuti alle categorie sociali più a rischio (si pensi alle facilitazioni per le donne che lavorano, o per i ragazzi che studiano; siamo i più arretrati in questo campo). Il tessuto sociale non è amalgamato, i gruppi non interagiscono fra loro, c'è sempre un leggero sentore di “razzismo”verso i nuovi cittadini. Non si alleggerisce il traffico con soluzioni come le ciclabili o i parcheggi scambiatori, non si agisce sull'inquinamento ambientale, prevenendo di conseguenza anche alcune malattie. Si costruisce troppo quando non ce n'è bisogno, viste le migliaia di case sfitte che ci sono in città. Bisognerebbe creare zone verdi di benessere per i cittadini ma il verde è invece spesso eliminato (pensiamo a tutti gli alberi anche antichi tagliati in questo periodo). Inoltre ci sono poche attività per i giovani, che spesso devono accontentarsi dei bar o dei centri commerciali.
Quali fattori occorre utilizzare per avviare la crescita di Verona e renderla rilevante a livello Europeo ed Internazionale?
Ottimizzare le vie di comunicazione (aeroporto, ferrovia, strade) migliorando l'esistente senza peggiorare le condizioni della popolazione; favorire lo sviluppo di centri di ricerca scientifici e tecnologici; intensificare gli scambi culturali con gli altri paesi europei, sia quelli “storici” che quelli di nuova adesione (est).
Quale equilibrio occorre realizzare per ampliare la partecipazione dei cittadini alla vita politica ed amministrativa del Comune?
Agire in modo utile e trasparente portando a conoscenza dei cittadini tutte le azioni amministrative messe in atto per il governo della città. Solo in questo modo è sperabile un avvicinamento delle persone alla vita politica sfatando l'idea che quest'ultima sia solo interesse personale. Consultare e discutere con i cittadini sulle grandi scelte che interessano la città.
Vuole lanciare un messaggio ai cittadini veronesi per le prossime elezioni amministrative?
Il benessere di Verona passa soprattutto attraverso noi e la nostra partecipazione alla vita politica, soprattutto in questo momento storico. Nella nostra città, mettiamo le persone in primo piano.