Da sempre regina della musica, e dei tormentoni estivi in particolare, Paola&Chiara sono ritornate ad esibirsi insieme sul palco di “I Migliori Anni – Canzonissima”, la nuova trasmissione del sabato sera di RaiUno, condotta da Carlo Conti, che, alla nostalgia degli anni che furono, ingloba questa volta, in atmosfera pre-sanremese, la gara della canzone italiana, nel tentativo, forse un po’ stanco, di rievocare i fasti di una delle trasmissioni più amate e seguite di mamma rai.
Ma tra le artiste più energiche ci sono sicuramente loro, Paola & Chiara, che in questa prima puntata hanno cantato uno dei brani simbolo degli anni ’70, Un’estate fa, versione italiana della francese Una belle histoire, su testo di Franco Califano. E non potevano scegliere brano migliore, le due sorelline della musica italiana, che con le loro hit hanno accompagnato le nostre estati degli ultimi dodici anni, da Vamos a Bailar a Festival, passando per tanti altri successi ed influenze: «“Un’estate fa” l’abbiamo scelta d’istinto – raccontano dal loro diario su Vanity Fair.it - forse perché ci sentiamo di appartenere a quella stagione in cui tutto prende forma, quella stagione che riscalda».
L’ultima uscita ufficiale del duo milanese risale ormai al 2010, con l’album da studio insieme, Milleluci, omonimo di un’altra storica trasmissione Rai, come in un ciclo vitale in cui tutto ritorna, anche la loro musica: «Siamo tornate in studio d’incisione da poco. Sono passati due anni dall’ultimo nostro cd e ogni volta è come ripartire rinnovate. Nuovo ciclo dove manifestare nuove percezioni, trasferirle in musica, cantare, comporre». In fibrillazione i fan, che si domandano quali saranno le influenze musicali cui andranno ad attingere questa volta due delle artiste più eclettiche, e musicalmente più internazionali della musica italiana, e rivelano che la chiave di lettura del prossimo lavoro discografico potrebbe essere proprio quel brano che in origine fu di Michel Fugain: «il nostro prossimo album sarà così. Quando l’orchestra ha iniziato a suonare ci siamo sentite avvolte da quella ispirazione un po’ francese, un po’ malinconica».