Ecco un altro che ha capito chi è Berlusconi con un decennio e passa di ritardo:
Lei è convinto che ci sia lo zampino degli apparati di intelligence?
Ma è ovvio. Negli uffici degli apparati dello Stato si fanno segreti servizi al capo del governo.
In base a cosa lo dice, senatore?
Conosco quel mondo dai tempi della commissione Mitrokhin. Non c’è bisogno di scomodare la Cia. Ci sono cognati, parenti, questuanti… Un piccolo mondo in cerca di carriera.Tutta gente che capisce una sola cosa: al capo del governo serve colpire il suo nemico, e quindi l’aiuto degli zelanti viene ricompensato.Lei pensa che arrivino da lì, gli spunti per le inchieste?
Bella domanda. Lei crede davvero che siano le segnalazioni dei lettori? La vera inchiesta da fare è proprio questa: come saltano fuori le polpette avvelenate contro Fini.
C’è un salto di qualità rispetto al passato o è la stessa storia di sempre?
Sì, c’è. E l’ha introdotto il giornalismo berlusconiano. È un giornalismo che si pone esplicitamente l’obiettivo di far fuori un nemico, di colpire, di rieducare. Il trattamento Boffo, secondo la felice definizione di quel gentiluomo di Stracquadanio…
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Ci va leggero…
Sa cosa mi disse una volta Fini? Tutti i più fascisti dei miei ex camerati stanno adesso con Berlusconi, perché riconoscono in lui il nuovo Duce.
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Cosa intende per ducismo berlusconiano?
Vede, il fascismo aveva almeno delle idee: una architettura, una mistica. Questi integralisti berlusconiani sono dei poveracci con le pezze al culo. Zero idee, zero passioni, stanno al fascismo come Bracardi al mussolinismo. Macchiette.