Paolo Maldini è rimasto deluso dalla società rossonera, queste le parole del giocatore in un intervista alla Gazzetta dello Sport: “Berlusconi aveva fatto più volte il mio nome, così come Barbara, ma la realtà è che non mi è stato offerto nulla. Leonardo mi avrebbe voluto vicino alla squadra, Allegri come punto d'incontro fra squadra e società, e anche molti ex compagni sarebbero stati ben lieti di riavermi a Milanello. Ma hanno sempre trovato una porta chiusa in società, e non so davvero cosa possa esserci dietro questa loro scelta. Da parte mia non c'è alcun motivo di incompatibilità con Galliani, da parte sua non saprei. Ma ci tengo a precisare che non sono stato affatto esigente sul mio ruolo in società, e che non avrei la presunzione di insegnare il mestiere a chi è lì da 40 anni o vince da 25. Andrei ad imparare ed a cercare di restituire qualcosa a chi mi ha dato tanto.
Il Milan è nel mio cuore e io vorrei sdebitarmi col club. Provo per la maglia rossonera un amore forte e incondizionato, l'unica condizione sarebbe quella di poter svolgere il mio lavoro secondo le mie idee di vita e di chiarezza. Non sono alla ricerca di visibilità, ma negli anni ho acquisito un'indipendenza intellettuale cui non intendo rinunciare. Non avrei altri fini che il bene del Milan, e questo magari potrebbe essere un problema per qualcuno. E non ho paura di dire le cose come stanno, anche questo può essere un problema. Io sono innamorato del calcio e prima o poi lavorerò in questo ambiente, se non sarà al Milan non vorrei esser visto come un traditore. Ho avuto offerte da Ancelotti al Chelsea, ma avevo appena smesso di giocare, e una dai Cosmos, ma non era abbastanza chiara. ora si parla di Paris Saint Germain, ma in realtà io a Parigi sono andato solo a trovare due amici come Carlo e Leo, ed ho conosciuto il presidente. Non c'è alcuna offerta al momento, ma so cosa potrei dare: esperienza, amore per questo sport, voglia di impegnarmi in un progetto serio. Ma non ho chiesto nulla a nessuno".