Quando due eminenze s’incrociano e favellano, non possiamo far altro che starle ad ascoltare e pentirci, da peccatori quali siamo e saremo. Amaramente. Facciamolo prima che Lei ci porti via per sempre con la sua falce cosparsa avvelenata e piccante. Oppure prima che sia lui a portarci via trasformandoci in desaparecidos o francescani o esiliati gesuiti. Mi correggo, l’eminenza è solo una, è la Santissima Muerte Patrona che dispensa vita e morte su questa Terra troppo globalizzata. Non possiamo certo paragonarla a Jorge Mario Bergoglio, alias F1, che in fin dei conti è un umano come noi altri. Dalla fine del mondo ho carpito questo dialogo tra la Niña Blanca e Don Jorge Mario.
Santa Muerte – Ehi tu, che attraversi la mia strada anche se la tua ora ancora non è giunta… Si può sapere chi sei?
Papa F1 – Santissima, è Lei? Mater Terribilis! Non l’avevo vista nunca in tutti questi anni di carriera, qué espanto! Sono il nuevo Papa, San Francesco Primo l’argentino, d’origini italianissime e arcivescovo di Buenos Aires da qualche annetto ormai. Ma come! Non mi riconosce? Ieri sera stavo affacciato al balcone, c’è stata la fumata, la benedizione, le frasi in latino, il popolo…
Santa Muerte – Mira cabrón, spaventarsi non va con me. Se ti tocca morire, ti tocca e basta. E poi un’altra cosa. Io penso alla gente e al lavoro di mietitura, non alle cerimonie in TV. E il popolo me lo lasci stare, ci penso io y ya, sì? Sono la sua protettrice, scelta spontaneamente dalle masse, altro che conclave e fumi d’oppio. Tutto lo decide il popolo, nonostante voi non mi vogliate riconoscere come Santa, ma poi sai, non è che mi freghi molto. Sono una signora, sotto la mia tunica c’è uno scheletro che pulsa. Se devo portarmi via le persone per sempre, lo faccio democraticamente e senza problemi, però prenderei per primi i più “discoli”, cioè gli stronzi. Peccato che il Supremo Magister non me lo lasci fare, sono solo un’eccellente esecutrice in fin dei conti. Ma scusa, sei già “SAN” F1? Che hai detto?
Papa F1 – San? Ah, no, che lapsus! Togliamo il San davanti a Francesco, io nemmeno parlo con le bestie, cioè gli animali ecco. Ma che intende dire con “i più discoli”, o con quell’altra parola “estronzi“? Lei decide chi si comporta bene o male?
Santa Muerte – Siamo duri di comprendonio, sarà l’età. La tua, non la mia. Io sono ossuta e sana dall’epoca della mela, quella storia del serpente e dei due goderecci Adam & Eva. Riassumendo, non decido io chi se ne va o quando, solo so in che modo vi farò abbandonare questa valle di lacrime e al massimo il momento della giornata, entiendes? Però dico che farei volentieri a meno degli ordini dall’alto e in certi casi farei man bassa, soprattutto con chi si diceva protettore del popolo e dei poveri e poi li mandava al macello durante la dittatura, ne sai qualcosa?
Papa F1 – Ehm, no assolutamente, io sono per l’austerity e la preghiera, ad libidum, cioè ad libitum. Durante la dittatura argentina, facevo solo il mio lavoro pastorale… Con le mie pecorelle, tra i più miseri.
Santa Muerte – Dicono, e io lo so, credimi, che per colpa tua due preti son finiti male, molto male. Stavano coi più poveri loro, ma la chiesa pensava a pararsi le natiche. Me parece… E in America Latina non è stata mica l’unica né la prima volta, ricordi qualcosa?
Papa F1 – Illazioni, con todo respeto. E’ pseudogiornalismoraffazzonato.
Santa Muerte – Ho detto che quando ti tocca, ti tocca, non mi fare innervosire. La falce scalpita. Ricchi o privilegiati, per me non fa differenza. La mia bilancia è giustizia e presto il gufo canterà, ricorda che hai 76 anni, non 10, querido mío. Ci sono documenti belli e scritti sulle vostre boludeces, cioè stronzate. Leggi un po’ qua, alcuni ricordi argentini degli anni settanta. Nella nota apposta sulla documentazione dal direttore dell’Ufficio del culto cattolico, allora organismo del ministero degli Esteri, c’è scritto: «Questo prete è un sovversivo. Ha avuto problemi con i suoi superiori ed è stato detenuto nell’Esma». Poi termina dicendo che la fonte di queste informazioni su Jalics è proprio il Superiore provinciale dei gesuiti padre Bergoglio, che raccomanda che non si dia corso all’istanza. Se ben ricordi, quel prete, Jalics, stava in Germania e “l’istanza” significava fargli avere il passaporto senza dover tornare in Argentina.
Papa F1 – Va beh, ma ormai oggi chi può mettere in discussione la santa parola del santo padre? Ieri si poteva, ora no. Arrivi tu, pezzo di scheletro a farmi leggere vecchie cartacce!
Santa Muerte – Non c’è niente da fare Don, non mi convinci, e in più ti permetti di darmi del tu, così di punto in bianco. E’ finita. Senti anche questa e poi ci penso io. Un mese prima del colpo di Stato del marzo ’76, quando tu eri il capo dei capi dei gesuiti, io stavo sorvolando i cieli dell’Argentina e del Cono Sud, una fetta di mondo dominata da dittatori acefali. Mi risulta che hai chiesto a due sacerdoti di lasciare il loro lavoro comunitario nei quartieri slum: erano Orlando Yorio e Francisco Jalics. Però loro si rifiutarono, non volevano abbandonare la gente povera gente della zona. Tu li hai puniti immediatamente escludendoli dalla Compagnia di Gesù a loro insaputa. Convincesti l’arcivescovo di Buenos Aires a togliergli l’autorizzazione a dir messa. Subito dopo il golpe furono rapiti e loro dicono che quella revoca fu il segnale che i militari aspettavano per agire. La chiesa s’era defilata, via libera alle armi. Se magari non li segnalavi come sovversivi era meglio, no?
Papa F1 – Fandonie, lasciami in pace, vieja sovversiva! Ah! Ma che cazz…carajo.
Santa Muerte – Recuerda, io sono così sicura di me stessa che ti ho dato tutta una vita di vantaggio… Ya basta.
Così come s’incrociarono, si separarono. Con la fronte rivolta al cielo, gli occhi strabuzzanti e il sorriso inespressivo, il capo mozzato del nuovo pontefice giaceva inerme sulla tunica blu della Santissima. Il suo corpo volò altrove. E fumata nera fu. [di Fabrizio Lorusso]
Leggi l’intervista di Terre Madri al giornalista argentino Horacio Verbintsky sulle connivenze Chiesa-dittatura.
Oggi il quotidiano la Jornada (Messico): Bergoglio, tenaz opositor al matrimonio homosexual en su país http://lajor.mx/13TGuIY
Il giornale riportava anche una foto, vedi qui sopra, che non è di Bergoglio ma insiste comunque sui vincoli Chiesa-Stato-Dittatura.
“Es la pretensión destructiva al plan de Dios”, consideró. También se opuso a una más reciente ley de identidad de género que autorizó a travestis y transexuales a registrar sus datos con el sexo elegido.
Diceva la didascalia originale:
Imagen: Jorge Mario Bergoglio, elegido como nuevo papa, fue señalado por el periodista Horacio Verbitsky de mantener vinculos con la dictadura argentina. En la imagen, Jorge Rafael Videla con Obispo argentino.