Papa Francesco ha scelto il pomeriggio del Lunedì dell'Angelo per visitare, in forma privata, la necropoli vaticana, accompagnato dal card. Angelo Comastri, arciprete di San Pietro, nonchè suo vicario per la Città del Vaticano, dal suo segretario mons. Alfred Xuereb, dal delegato della Fabbrica di San Pietro, mons. Vittorio Lanzani, e dai responsabili della Necropoli vaticana, Pietro Zander e Mario Bosco.
Dalle 17 alle 17.45, infatti, è sceso negli scavi e, come ha dichiarato il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi: “Ha percorso tutta la via centrale della necropoli, che si trova sotto la Basilica e le Grotte Vaticane, ascoltando le spiegazioni del card. Comastri e del dr. Zander”.
Come un normale pellegrino, Jorge Mario Bergoglio è stato il primo Pontefice a rendere omaggio alla tomba di San Pietro, situata sotto la Basilica, esattamente sotto l'altare centrale e la cupola. Dopo aver percorso tutta la navata centrale della Necropoli e dopo una breve salita, è arrivato presso la Cappella Clementina, dove, come annunciato dai portavoci della sala stampa vaticana, "durante la visita di devozione, ha sostato in preghiera silenziosa, in raccoglimento profondo e commosso".
Dopodichè, prima di uscire e di salutare tutto il personale che lo ha accompagnato durante il suo breve pellegrinaggio, Papa Francesco ha concluso la visita con un'altra orazione, nelle Grotte Vaticane, davanti alle tombe dei suoi predecessori del secolo scorso, Benedetto XV, Pio XI, Pio XII, Paolo VI e Giovanni Paolo I.
Questo non è stato altro che l'ennesimo gesto dal sapore di innovazione, novità e cambiamento che Bergoglio ha compiuto da quando è diventato Vescovo di Roma (come si è definito durante il discorso iniziale che ha seguito la celebre frase "Habemus Papam"), ed è anche per questo che è stato riconosciuto da molti come il possibile Papa Nero di cui si parla nella profezia di Malachia, secondo la quale la Chiesa sarebbe destinata a scomparire dopo il 112esimo Papa.