«L'uso delle immagini tv aiuta a costruire ponti e a far conoscere le modalità di essere Chiesa nelle varie latitudini del mondo: aiutano in qualche modo a renderci meno estranei e ad alimentare la comunione». È quanto sottolinea Papa Francesco, commentando in un messaggio l'accordo siglato dal Ctv, il centro televisivo vaticano, con Canal 21, la tv diocesana argentina, relativo all'uso e alla diffusione delle immagini del cardinale Jorge Mario Bergoglio, nel periodo in cui è stato arcivescovo di Buenos Aires. Il Pontefice si dice «contento dell'accordo che si è realizzato tra il Ctv e Canal 21. Si tratta -osserva- di un modo concreto per far conoscere in Italia e in Europa la realtà della Chiesa di Buenos Aires, che, grazie alla solidarietà e alla cooperazione del popolo e della Chiesa italiana, può contare oggi su una tv cattolica diocesana»
Presentando l'iniziativa nell'Aula Giovanni Paolo II, monsignor Claudio Maria Celli, presidente del Pontificio Consiglio per le comunicazioni sociali e presidente del cda del Centro televisivo vaticano, spiega che l'accordo «rientra tra le iniziative intraprese nel percorso che ci sta avvicinando, nel prossimo mese di ottobre, al trentesimo anniversario del Ctv. L'accordo con Canal 21 è una delle iniziative di particolare valenza che portiamo avanti, assieme alle produzioni video, come quella su Papa Francesco andata in onda anche sulla Rai e venduta in oltre 35 mila copie; alla digitalizzazione dei materiali disponibili; alla nuova Master Control Room per gestire in entrata e in uscita i segnali del Ctv». Per monsignor Dario Viganò, direttore generale del Centro televisivo vaticano, «l'audiovisivo è oramai una fonte documentale fondamentale: la storia sempre più si ricostruisce con le immagini più che con la documentazione cartacea. Basti pensare che anche in Italia si stanno attivando le cattedre di Visual History. Stiamo investendo su una nuova Master Control Room per digitalizzare sia le nuove immagini che l'archivio pregresso e l'accordo con l'argentino Canal 21 nasce su una precisa indicazione di Papa Francesco». Dal suo canto, il direttore di Canal 21, Julio Rimoldi, riferisce la 'genesì che ha portato alla nascita della tv diocesana che, sottolinea con un sorriso, «ora è diventata la tv del Papa». E riferisce che «il cardinale Bergoglio, con il quale abbiamo avuto diversi incontri, alcuni anche un pò concitati, guardava poco e niente la televisione ma capiva la sua importanza come fonte di evangelizzazione e come mezzo per far conoscere e ampliare il messaggio della Chiesa nel mondo».
«Il Ctv - spiega una nota informativa di padre Lombardi, direttore della Sala stampa vaticana- nell'ottica della completa digitalizzazione dei segnali televisivi, già iniziata con l'acquisizione della regia mobile in alta definizione, sta procedendo in collaborazione con la Sony alla realizzazione della nuova Master Control Room, il centro di smistamento dei segnali ubicato all'ultimo piano della palazzina del Ctv all'interno del Vaticano. Questa nuova struttura tecnologicamente avanzata permetterà di iniziare il processo di trasformazione e trattamento dei segnali come 'files' con indubbi vantaggi per lo scambio e la loro archiviazione». In tal modo, «il flusso di lavoro, dalla ripresa fino all'archiviazione passando per l'editing, diverrà 'tapeless' ovvero senza più l'utilizzo di nastri magnetici, che come è noto rimangono il punto debole per la creazione e il mantenimento di archivi preziosi come quello del Ctv». Il Centro televisivo vaticano ha nel proprio archivio trent'anni di immagini dei pontificati di Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e l'attuale Papa Francesco. In quest'ottica, si inserisce anche l'accordo con Canal 21 che permette al Ctv di acquisire e di distribuire per l'Italia e per l'Europa l'archivio dell'emittente argentina che riguarda l'attività del cardinale Bergoglio, arcivescovo di Buenos Aires, fino al 13 marzo 2013, giorno della sua elezione a Papa.