Papa Francesco tra tradizione e innovazione

Papa Francesco tra tradizione e innovazione
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Di Solomenco bogdan (Made by Bogdan Solomenco) [CC0], attraverso Wikimedia Commons

Il 13 marzo del 2013 Jorge Mario Bergoglio diventa nuovo Santo Padre col nome di Papa Francesco. Non è una novità, poiché nel corso della storia il mondo ha sempre avuto un papa, un capo della chiesa.

Ma questa volta è diverso. Papa Francesco fin dall’inizio si è distinto da tutti i suoi predecessori, per il nome (è il primo a chiamarsi Francesco), per le origini (primo papa argentino) e per l’ordine di appartenenza (primo papa gesuita della storia). Non finisce qua.

Papa Francesco si è rivelato fin da subito un uomo diverso, perché oltre ad essere molto umile e vicino ai bisognosi (ha già provveduto a donare il bonus dei dipendenti in beneficienza e aiuta i senza tetto di Roma) ha anche una mente molto aperta  (non condanna gli atei e i gay, ha anche proposto una collaborazione con i mussulmani). Insomma è un uomo che nella sua semplicità di uomo di chiesa non si pone sopra la gente né come giudice né come un uomo potente. Eppure è un uomo potente, perché sta sfruttando il suo ruolo per rinnovare la chiesa mantenendo le sue tradizioni e senza perdere gli insegnamenti di Cristo.

Ultimamente si discute circa la sua proposta di non far pagare ai credenti la Sacra Rota per annullare i matrimoni. Questa proposta nasce dopo uno scandalo a Buenos Aires (nel quale a quanto pare qualcuno se ne sarebbe approfittato intascandosi un bel po’ di denaro in cambio dell’annullamento svelto di un matrimonio). Ma Papa Francesco non a caso è il Papa. Egli può imporre al tribunale ecclesiastico questa sentenza, perché si sente in dovere di distaccare gli affari economici da quelli spirituali.

Insomma questo Papa si rivela davvero straordinario nel mostrarsi rispettoso nei confronti della gente, donando soldi in beneficienza e parole di conforto agli emarginati (ha persino telefonato ad una donna vittima di uno stupro per consolarla e non ha timore di denunciare le spese inutili della chiesa imponendo ai cardinali abiti meno costosi).

In conclusione in un periodo come questo, trafitto da una forte crisi economica, da epidemie e guerre il mondo ha proprio bisogno della svolta di Papa Francesco.

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