E come ogni cosa anche le vacanze finiscono....ed eccoci a parlare di un argomento "Croce e Delizia" di ogni conversazione: la Gastronomia, o, per dirla con termini più semplici, la cucina...Da sempre argomento soggetto ai gusti personali ed alle mode, a volte "schiavo" di correnti di "pensiero" o di giudizi affrettati di Esperti senza tanta esperienza, a Lanzarote viene presentata un'offerta pressoché totale, esibendo ed offrendo in sostanza la maggior quantità di cucine sia regionali sia internazionali che offrono qualità e varietà serviti in maggioranza negli hotels.
Ci limiteremo a parlare sommariamente della cucina "locale", in altre parole quella strettamente "conejera", che è quella che a noi piace di più...
Le maggiori specialità della gastronomia dell' isola di lanzarote sono i piatti tradizionali come il brodo di miglio e frumento, le zuppe di verdure e legumi, i bolliti di carne, legumi e ortaggi, di solito accompagnati dal mojo, tipica salsa speziata. Tra le specialità tipiche molto conosciuto è il gofio, alimento base di mais tostato e macinato. Per quanto riguarda i prodotti del mare, risulta molto pescato il pesce pappagallo, il pagello, la cernia, triglie, orate, merluzzi, polipi, sogliole, gamberi, aragoste, granchi. Molto saporiti anche i dolci come le torrijas costituiti da zucchero e miele, il bienmesabe una crema di mandorle e miele . Famosi e ricercati anche i vini tipici del territorio, l'isola è caratterizzata dalla coltivazione di vigne molto particolari. Le Geria sono dei piccoli muretti circolari preparati dall'uomo per proteggere le piante dal vento, dove viene scavata una buca e sul fondo delle quali cresce la vite che produce l'eccellente vino malvasia. Sopra questi campi l'agricoltore stende una fine cappa di cenere vulcanica che assorbendo la rugiada notturna, procura il grado di umidità necessario alle piante. Tra i frutti tropicali in queste isole si possono gustare, la papaya, avocado, mango e platano le famose banane tropicali, fino alla grande varietà di succhi di frutta tropicali e tanti altri prodotti tipici, come il miele di palma, la marmellata di cactus, la crema di banane tropicali, ed anche le famose "papas arrugadas" patate cotte con molto sale che vengono coltivate in loco e che grazie al clima danno ben 3 raccolti l'anno! Notevole risulta anche la coltivazione dell'Aloe vera, in passato considerata sacra dagli indigeni Guanci. Il succo della pianta viene utilizzato come bevanda energetica, ricostituente, oppure usata per le sue proprietà nella produzione di prodotti cosmetici.
PAPAS ARRUGADAS CON MOJO PICON (Patate “Rugose” con Salsa Piccante)
Ingredienti
1 Kg. di patate farinose500 gr. sale grosso 1 limone bio
Procedimento
Lavare molto bene le patate, eliminando tutta la terra, ma senza sbucciarle.Disporre le patate in una casseruola unire acqua e il succo del limone e lasciar riposare per 30' minuti circa; scolare cospargere con il sale e coprire d'acqua.L’acqua non deve superare il livello delle patate.A cottura ultimata scolare l'acqua e rimettere sul fuoco con calore minimo.Appena le bucce risultano “rugose”, si tolgono le patate dal fuoco e si lasciano riposare alcuni minuti nella pentola, coperte da un panno.Si servono cosparse di “mojo” piccantee si mangiano rigorosamente con la buccia: squisite!
MOJO ROJO O PICON
Ingredienti
1 testa d’aglio2 peperoncini piccanti 1 cucchiaino di cumino in grani1 cucchiaino di pimiento dulce4 cucchiai da tavola di aceto15 cucchiai olio EVOsale grosso
Procedimento
In un mortaio si pestare l’aglio sbucciato e tritato, il cumino in grani, il sale grosso e i peperoncini piccanti (privati dei loro semi) e il pimiento si aggiungono quindi, lentamente, l’olio e l’aceto, fino a ottenere un impasto denso.Si può stemperare l’impasto, secondo il gusto, con una tazzina d’acqua.Il “mojo”, così preparato, può essere conservato in frigo per 1 mese.
Che dire....qui l'estate non finisce mai....ripartiamo?